Caso Ruby, Berlusconi stringe la mano alla pm Boccassini

Milano, 19 ott. (LaPresse) – Una stretta di mano tra l’ex premier Silvio Berlusconi e la sua antagonista di sempre, il pm Ilda Boccassini. E’ successo stamane in tribunale a Milano, dove si svolgeva un’udienza del processo Ruby. Berlusconi ha approfittato di una pausa del processo per alzarsi e andare a stringere la mano al procuratore, che oggi rappresentava la pubblica accusa. L’ex presidente del Consiglio si è anche allontanato per qualche minuto dall’aula per poi rientrare e attendere in compagnia della parlamentare Pdl Maria Rosaria Rossi che i giudici terminassero la camera di consiglio. Dopo una pausa di una ventina di minuti il processo è ripreso.

“Posso escludere con assoluta tranquillità che si siano mai svolte scene di natura sessuale a casa mia”, ha detto Berlusconi in un passaggio delle dichiarazioni spontanee nel corso dell’udienza del processo che lo vede imputato per concussione e prostituzione minorile. L’ex premier ha parlato delle cene nella sua casa di Arcore “di cui si è molto favoleggiato – ha detto – con una intrusione nella vita di cittadino privato che non ha precedenti”. Durante le feste si mangiava tutti assieme nella sala da pranzo, accompagnati da Mariano Apicella e da altri cantanti professionisti. Poi c’erano “spettacoli in costume che non avevano alcunché di volgare” e “nella discoteca che è stata dei miei figli si ballava e avveniva ciò che si vede in ogni locale pubblico – ha proseguito – anche se io non ho mai ballato per un vecchio fioretto fatto in gioventù”.

“Non ho mai avuto rapporti intimi con Ruby – ha continuato l’ex presidente del Consiglio – le avevo solo concesso tramite il mio amministratore un prestito perché lei mi aveva detto di poter diventare socia di un centro estetico”, ha sottolineato ancora Berlusconi, spiegando che era “convinto” che la ragazza “fosse maggiorenne”. “Questo in realtà è un processo alla mia vita privata – ha proseguito – si tratta di un’intrusione senza precedenti nella vita privata di un cittadino”. Berlusconi ha ribadito anche di aver telefonato in questura la notte tra il 27 e il 28 maggio “solo per evitare conseguenze diplomatiche”, dal momento che Ruby in diverse occasioni aveva raccontato “di essere figlia di una cantante egiziana, appartenete ad una facoltosa famiglia imparentata con il presidente Moubarak”.