San Raffaele, Daccò condannato a 10 anni, maxi multa da 5 milioni

Milano, 3 ott. (LaPresse) – Il gip Maria Cristina Mannocci ha condannato con rito abbreviato a 10 anni l’imprenditore Pierangelo Daccò per il crac del San Raffaele. Per lui, l’accusa aveva chiesto 5 anni e 6 mesi. Assolto invece l’imprenditore Andrea Bezziccheri. Daccò dovrà anche pagare una provvisionale di 5 milioni di euro da versare alla Fondazione Monte San Raffaele Monte Tabor e ai tre commissari nominati dall’ospedale.

“I processi terminano dopo la valutazione che fa il giudice di legittimità (la Cassazione) e la rilettura che fa il giudice d’appello. Questa rischia di essere una sentenza con i piedi d’argilla, tuttavia mi riservo di leggere le motivazioni”. Questo il commento a caldo dell’avvocato Giampiero Biancolella, difensore di Pierangelo Daccò, condannato con rito abbreviato dal gup Maria Cristina Mannocci a 10 anni di reclusione. Le accuse di cui l’imprenditore vicino al governatore lombardo Roberto Formigoni deve rispondere sono di associazione per delinquere finalizzata alla distrazione di fondi, appropriazione indebita, frode fiscale e bancarotta nell’inchiesta sul dissesto del San Raffaele. Per lui la procura aveva chiesto 5 anni e 6 mesi.

“Gli elementi della condanna – ha aggiunto Biancolella – sono gli stessi identici per i quali la Cassazione aveva revocato la prima ordinanza di custodia cautelare per Daccò.