Milano, 1 ott. (LaPresse) – I pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia hanno chiesto al gup Giovanni Gerosa di rinviare a giudizio Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni ed ex presidente della Provincia di Milano, il suo ex braccio destro Giordano Vimercati ed altre 20 persone fisiche, oltre alla società Codelfa del gruppo Gavio. A tutti sono stati contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti nell’ambito di un presunto giro di tangenti legato alla riqualificazione delle aree ex Falck e Marelli.
Oltre a Penati e Vimercati i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio anche per l’ex segretario generale della Provincia di Milano, Antonino Princiotta, per l’imprenditore Piero Di Caterina (tra i finanziatori di Penati, che poi hanno chiesto i soldi indietro), il vice presidente del Consorzio Cooperative Costruttori Omer Degli Esposti, l’amministratore del gruppo Gavio Bruno Binasco, l’architetto Renato Sarno e l’ex ad di Milano Serravalle Massimo Di Marco. La richiesta riguarda anche l’ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini, il presidente della Banca di Legnano Enrico Corali, i due imprenditori Enrico Intini e Roberto De Santis, Agostino Spoglianti, i vertici del gruppo Sina e Marco Gadaleta e Paolo Golzio amministratori di Energia e Territorio e di Energrid.
Le tangenti, secondo l’accusa, sarebbero servite ad agevolare la concessione di alcuni permessi per edificare nelle aree delle ex imprese Falck e Ercole Marelli a Sesto San Giovanni (Milano) e per impostare il piano di governo del territorio (Pgt) in modo da agevolare la riqualificazione delle due aree. A dare un impulso all’inchiesta sono state le dichiarazioni di Giuseppe Pasini, imprenditore che si è presentato ai magistrati milanesi raccontando di essere stato vittima di soprusi da parte degli amministratori locali di Sesto San Giovanni. L’inchiesta è poi stata trasferita da Milano a Monza per competenza territoriale.