Roma, 28 set. (LaPresse) – I pm di Napoli hanno trovato nel computer di Carmelo Pintabona, indagato insieme a Valter Lavitola per tentata estorsione all’ex premier Silvio Berlusconi, una lettera che l’ex direttore dell’Avanti avrebbe scritto lo scorso 13 dicembre da Rio de Janeiro al Cavaliere ma che non gli sarebbe mai stata recapitata. Inizia con un tono indignato la missiva, in cui Lavitola scrive: “Non so se le Sue prese di distanza sono reali, o frutto di un misto di istinto di conservazione, vigliaccheria e cattivi consigli o, come spero, di un giusto e normale gioco delle parti”. L’ex direttore dell’Avanti spiega poi che Berlusconi era “in debito” con lui per diversi motivi: “Per aver io ‘comprato’ Di Gregorio, tenuto fuori dalla votazione cruciale Pallaro, fatto pervenire a Mastella le notizie dalla procura di Santa Maria Capua Vetere da dove erano arrivate le pressioni per il vergognoso arresto della moglie, e assieme a Ferruccio Saro e al povero Comincioli ‘lavorato’ Dini. Ciò dopo essere stato io a convincerla a tentare di comprare i senatori necessari a far cadere Prodi”.
Lavitola scrive di aver ricevuto dal Cavaliere diverse promesse fra cui quella “di entrare al Governo”, “di mandarmi al Parlamento europeo” e “di entrare nel Cda della Rai” oltre alla collocazione della Ioannucci nel cda dell’Eni e la nomina di Pozzessere “almeno direttore generale di Finmeccanica”. Qualche concessione, però, Lavitola la riconosce a Berlusconi: un finanziamento di Forza Italia all’Avanti nel 2008 di 400mila euro e 400 o 500mila euro di rimborso spese per portare da Panama a Roma i documenti reperiti a Santa Lucia sulla casa di Montecarlo, evidente riferimento ai documenti che avrebbero dovuto dimostrare la proprietà effettiva del famoso appartamento a Giancarlo Tulliani, cognato del presidente della Camera Gianfranco Fini.
Lavitola spiega di non avere intenzione di rinfacciare nulla a Berlusconi nè di volerlo impietosire, ma di avere “necessità assoluta del suo sostegno”. Le richieste che Lavitola avanzerebbe nella lettera sono di trovare lavoro “almeno ad alcuni di quelli (19) che lo hanno perso con l’Avanti” fra cui sua moglie, sua sorella, il suo ex autista, due ragionieri e un giornalista e di tre prestiti, uno da 900mila dollari, uno da 500mila e uno da 5 milioni di euro per “lo studio di avvocati che si occuperà dell’arbitrato”.
Infine Lavitola manifesta la sua intenzione di costituirsi a Napoli subito dopo le vacanze natalizie e ne approfitta “per augurarle un Natale sereno (capisco che tra problemi, famiglia e fidanzate non sarà semplice neppure per lei ma glielo auguro sinceramente) e un nuovo anno molto migliore di quello agli sgoccioli. Dopo i casini devono arrivare soddisfazioni proporzionali. Vorrà dire che ci divertiremo da morire e molto a lungo”.