Bari, 7 set. (LaPresse) – “Ho notato e apprezzato le espressioni di approvazione verso l’azione del governo”, ma anche “quelle di critica, alcune delle quali le condivido io stesso. O meglio, le condividerei se dimenticassi per un momento qual era e qual è la sfida che ci siamo rovati ad affrontare”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, all’apertura della 76esima edizione della Fiera del Levante, al teatro Petruzzelli di Bari. “Preferisco – ha aggiunto il premier – che l’Italia abbia schivato il precipizio, anche a prezzo, me ne rendo conto, di severi sacrifici per cittadini e imprese”.
“La crescita – ha continuato – è l’obiettivo centrale del mio governo e non si realizza senza interventi radicali sulle infrastrutture. Per decenni non sono stati fatti e abbiamo dovuto concentrarne l’avvio in poco tempo”. Il primo passo “è quello di cambiare la mentalità soprattutto al sud”. “Su un certo tipo di assistenzialismo nefasto – ha sottolineato – voglio essere chiaro: la crescita non nasce nel Mezzogiorno o in altri punti del mondo” grazie “a soldi pubblici pompati da un tubo”. “Questo sistema – ha continuato il premier – è già stato sperimentato nel sud e non proprio con successo”. Ciò che serve, ha spiegato Monti sono investimenti in “produttività, ricerca, istruzione”, nella “qualità dei servizi essenziali, nel capitale sociale, nel welfare”.
Monti poi ha lanciato un appello ai giovani: “Non ricercare le conoscenze e gli appoggi perché così fanno tutti”. “E’ qui – ha aggiunto il premier – che nasce un sistema perverso, di benefici particolari anziché di sistemi collettivi”. E “non mi si dica – ha puntualizzato – che cambiare la mentalità non è compito di un governo perché la crescita deriva innanzitutto da cambiamenti di mentalità che un governo può cercare di favorire”.