Intesa Monti-Hollande: Tav si farà,piano in 3 tappe per salvare l’euro

Roma, 4 set. (LaPresse) – La Tav Torino-Lione si farà perché c’è la volontà di Italia e Francia nel “dare completa realizzazione” a quella che è un’opera “di alto interesse” per entrambi i Paesi. A dirlo è il premier Mario Monti nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente della Repubblica francese, François Hollande, che ha seguito il bilaterale di villa Madama. Dell’opera se ne parlerà nel prossimo incontro bilaterale (il trentesimo) che si terrà nei primi giorni di dicembre a Lione, uno degli estremi del tratto contestato, proprio per dare “segno concreto della volontà dei nostri paesi” nel realizzarla.

La comune visione tra Monti e Hollande non si limita alla Tav, entrambi nel corso della conferenza stampa sottolineano la “grande sinergia” sulla crescita, sulla difesa dell’euro, sull’individuazione dell’occupazione come preoccupazione centrale per entrambi i governi, e, soprattutto entrambi promettono di vigilare sulla realizzazione degli impegni presi al vertice europeo di fine giugno per combattere lo spread. In relazione a quelli che sono i punti dell’agenda di politica economica del suo governo, Monti si è soffermato sul capitolo lavoro, prerequisito per ottenere l’agognata crescita. “Come è noto – ha spiegato il professore – non ho fatto promesse sull’occupazione in campagna elettorale, tuttavia il mio governo avverte il problema dell’occupazione come centralissimo per l’economia e per la società italiana”. In quest’ottica, preparandosi ai due appuntamenti di palazzo Chigi con le parti sociali, Monti non ha mancato di rivolgersi ai suoi interlocutori avvertendoli che è giunto “il momento di lavorare insieme per creare lavoro” visto che l’obiettivo del Governo è quello di “migliorare la produttività del Paese”, obiettivo che per essere raggiunto prevede che tutte le parti in causa “acuiscano gli sforzi”. “Le cose di cui abbiamo parlato Hollande e io – ha affermato l’inquilino di palazzo Chigi – apparentemente menzionano raramente il termine occupazione ma sono tutte indirizzate a creare le condizioni per una maggiore occupazione. E quando parliamo di crescita parliamo di una cosa che ormai sarebbe velleitario che un singolo Paese si proponesse di perseguire da solo”. E’ sul fronte eurozona e difesa della moneta unica che Monti e Hollande si trovano in un’intesa quasi perfetta. Sulla Grecia, si spera di poter trovare una soluzione già al Consiglio europeo di ottobre, ma “molto dipenderà” da Atene, ha precisa Hollande. Se il rapporto della troika sarà positivo, cioè se sarà certificata una certa credibilità, ha spiegato l’inquilino dell’Eliseo, “allora se ci fosse bisogno di più tempo sarebbe possibile immaginare un piano con più tempo per la Grecia in modo da mantenere il Paese nell’euro”. Per la zona euro, i due presidenti delineano tre tappe: la prima è in corso e “riguarda l’applicazione delle conclusioni del Consiglio europeo del 28-29 giugno”, ha spiegato ancora Hollande.

La seconda è, appunto, “riuscire a risolvere la questione della Grecia” e a tal proposito, ha aggiunto il presidente francese, “speriamo riuscire a trovare delle soluzioni sulla Grecia al Consiglio europeo di ottobre”, nel quale dovranno essere individuate soluzioni anche per la situazione spagnola. La terza tappa sarà “a fine anno e riguarderà l’unione bancaria e l’approfondimento dell’unione economica e monetaria”. Sull’euro non devono esserci più dubbi, hanno concordato Hollande e Monti, sottolineando come d’accordo anche con la cancelliera Merkel, ci sia una forte convergenza per risolvere le questioni di tutti gli europei. “Dobbiamo risolvere i dubbi sulla zona euro per ristabilire la fiducia”, dice Hollande. “Sono sicuro – ha sottolineato Monti – che il presidente Hollande e io veglieremo affinché i passi avanti compiuti dall’ultimo vertice europeo per combattere lo spread siano completamente realizzati”. “Ognuno – ha aggiunto il premier italiano – è impegnato a condurre nel proprio Paese la politica economica, che non è facile, ma lo facciamo con maggiore fiducia via via che vediamo che insieme la zona euro è pronta per condividere questo disegno”.