Giustizia, Severino: Task-force per smaltire arretrato civile

Roma, 26 ago. (LaPresse) – “Il nostro processo civile è un malato al quale abbiamo dedicato già molte cure, ma che ha bisogno di riceverne ancora”, per questo occorre anche “aggredire l’arretrato esistente”, creando una “task-force da dedicare ai fascicoli pendenti da più tempo”. Lo afferma Paola Severino, ministro della Giustizia, in un’intervista al quotidiano ‘La Stampa’. “Un’ipotesi – prosegue Severino – è formare dei gruppi di lavoro composti da un magistrato e due avvocati. Abbiamo fatto delle simulazioni: se applicassimo 200 persone a smaltire le cause in appello che sono in attesa di decisione da oltre tre anni, calcolando 40mila sentenze l’anno, impiegheremmo cinque anni per azzerare l’arretrato complessivo”.

Per quanto riguarda le intercettazioni, “va risolto laicamente il problema se partire dal testo gia’ votato in parte in Parlamento o farne uno nuovo”, dice Severino. La decisione è “politica”, ma “nell’uno come nell’altro caso siamo molto avanti, grazie anche al contributo del confronto svolto con i responsabili dei partiti che sostengono il governo”. Per il ministro si devono regolamentare le lobbies: è ‘necessario- spiega Severino – un intervento sui gruppi di pressione. ‘Una regolamentazione del lobbismo- spiega il Guardasigilli – ci allinea alla normativa europea. E creando regole comuni in materia di rapporti economici, indirettamente aiutiamo anche la crescita. Chi ha regole difformi o peggio nessuna regola – evidenzia – rischia di restare ai margini della competizione economica e degli investimenti stranieri”.

Sulla lotta alla corruzione, Severino dice: “l’approvazione del ddl al Senato è una priorità” e “se in Parlamento si ritiene che il testo possa essere migliorato, ci sono tanti modi”. ‘Quel testo- aggiunge – è giunto a metà del proprio cammino e ritengo naturale che il governo lo voglia portare a compimento, tanto più per le evidenti ricadute sull’economia”.