Roma, 17 ago. (LaPresse) – “L’accusa della magistratura che ha portato all’ordinanza di sequestro dello stabilimento dell’Ilva è gravissima. E lo è perché denuncia violazioni accertate che hanno causato morti. E’ chiaro che di fronte a una decisione del genere è necessario trovare un equilibrio tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute, partendo da quanto scritto con chiarezza con l’art. 41 della nostra Costituzione: ‘L’iniziativa economica non può svolgersi in modi che rechino danno alla sicurezza delle persone'”. Lo afferma in una nota Ignazio Marino, senatore del Partito democratico.
“In questo senso – prosegue – ritengo debbano essere individuati percorsi che evitino contrapposizioni tra i poteri dello Stato. Il governo deve, in altre parole, rispettare l’autonomia della magistratura e cercare soluzioni a breve termine, nella tempistica, ma a lungo termine nella visione industriale, tale cioè da coniugare occupazione e difesa dell’ambiente. La dimostrazione che un riconversione di questo genere è possibile viene da Pittsburgh, rinata dopo che centinaia di acciaierie hanno lasciato il posto a 1600 aziende di alta tecnologia con un giro di affari di 11mld di dollari”.
“Auspico – continua – inoltre, fortemente che il governo renda immediatamente noti i dati attuali di malattia e di mortalità. Quelli al momento disponibili, pubblicati sulla rivista “Epidemiologia e prevenzione”, e relativi allo studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti a rischio d’inquinamento – il cosiddetto studio Sentieri – si riferiscono infatti alla mortalità negli anni 1995-2002. Quei dati sono comunque molto preoccupanti. Evidenziano, per esempio, in 298 Comuni italiani, 643 morti in più per tumore polmonare e 416 in più per tumore della pleura rispetto a quelli attesi”.
“Al di là delle parole – aggiunge – contano i dati scientifici. E la risposta a una domanda: esiste un rischio attuale di sicurezza per la salute o no? Se esiste, e il governo deve immediatamente chiarirlo, quello alla salute è diritto prioritario rispetto a tutti gli altri”.