Casini: Sì a alleanza con Pd ma solo dopo elezioni

Roma, 4 ago. (LaPresse) – “Una convergenza per il bene del Paese, sull’onda dell’emergenza, è possibile, come lo è stato in questa legislatura. Ma dopo che ognuno alle elezioni si sarà presentato con i propri programmi e le proprie liste. Non ho avuto paura di scomparire nell’epoca di Berlusconi, figurarsi se ho paura di presentarmi da solo adesso”. Così il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini spiega in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ di non escludere un’alleanza fra progressisti e moderati, quindi con il Pd, ma solo dopo aver affrontato le elezioni separati. Casini si sofferma poi sull’alleanza Vendola-Bersani spiegando che la posizione del leader di Sel nei confronti del governo Monti “è un problema per Bersani” che “si ritrova a fronteggiare l’antico problema del riformismo che si scontra con radicalismo e populismo”. Sempre su Vendola, Casini commenta: “Non penso certo di farmi fare da Vendola l’esame del sangue. Non mi pare che le sue ricette abbiano avuto grandi ricadute né in Italia, né in Puglia. E le dimissioni di Berlusconi non sono dovute a lui, ma all’iniziativa di riformisti e moderati”. E ancora: “Trovo stucchevole la strumentalizzazione dei diritti civili da parte di Vendola. Così come da parte di certi ambienti cattolici che cercano di obbligarci all’alleanza col Pdl sfruttando i ‘temi eticamente sensibili’. Su questi si vota secondo coscienza, e l’Udc non accetta lezioni”.