Roma, 29 lug. (LaPresse) – Si è spento a Roma, dopo una lunga malattia, Settembrino Nebbioso, magistrato, ex capo di gabinetto dei ministri della Giustizia Angelino Alfano, Roberto Castelli e Nitto Palma ed ex vicesegretario del Consiglio superiore della magistratura. Nebbioso lascia la moglie Lilli e le figlie Roberta e Alessia. Nell’ottobre del 2011 era stato colpito da malore mentre si trovava in Marocco, insieme alla delegazione italiana guidata dall’allora ministro Nitto Palma. Dopo il suo rientro in Italia era stato ricoverato al Policlinico Gemelli, ma le sue condizioni di salute non erano mai migliorate.
Nebbioso era stato magistrato alla procura di Roma, dove aveva condotto importanti indagini in materia di criminalità organizzata e dove si era occupato di diversi procedimenti di celebri casi di cronaca, tra cui i delitti di via Poma e dell’Olgiata e della strage di Ustica. “Nebbioso si è da sempre distinto per la sua vivace intelligenza e cordialità, che gli hanno consentito di svolgere, negli importanti uffici da lui diretti, con passione, senso del dovere e assoluta disponibilità, le delicate funzioni giudiziarie e istituzionali”, ricorda il ministro della Giustizia, Paola Severino, che si dice “commossa e rattristata”. “La magistratura – dice ancora il guardasigilli – perde un suo valido componente, che, nel suo impegno professionale, ha contribuito a tenere alto il senso dell’istituzione giudiziaria, contemperando con riserbo e riservatezza, le esigenze dell’accusa e i diritti individuali degli inquisiti”.
A dare l’annuncio della scomparsa di Nebbioso è stato il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano, che lo ricorda come “un magistrato eccellente e uno straordinario amico” e “consigliere equilibrato e sostegno nei momenti difficili”. “Con le sue eccezionali doti umane e capacità diplomatiche – dice l’ex ministro della Giustizia – ha favorito e agevolato i rapporti con gli altri interlocutori istituzionali. Per queste ragioni, il dolore si accompagna alla consapevolezza di avere avuto il privilegio di conoscerlo e l’occasione di avvalermi del suo insostituibile contributo al difficile compito che ero stato chiamato a svolgere, spesso alleggerito dai suoi sorrisi e dalla sua arguta ironia”.
“Amico e insostituibile collaboratore” anche per il senatore della Lega, Roberto Castelli, che ricorda “cinque anni di battaglie, di sofferenze, ma anche di grandi soddisfazioni. Sempre al mio fianco, fu disposto anche a pagare in prima persona la collaborazione con un ministro leghista. Non dimenticherò la sua affettuosa amicizia e l’entuasiasmo con cui svolgeva con passione e professionalità il suo lavoro quotidiano”.
La camera ardente sarà aperta domani dalle 9 alle 12 presso il ministero della Giustizia, in via Arenula a Roma, mentre i funerali si svolgeranno sempre domani alle 14.30 nella chiesa di San Carlo ai Catinari in piazza Cairoli.