Riforme, Quagliariello (Pdl) sfida Pd: Referendum anche se con 2/3

Roma, 25 lug. (LaPresse) – “Se non ci sono ragioni di merito per impedire ai cittadini di eleggere il capo dello Stato e se le ragioni del dissenso risiedono nel metodo e nella mancanza di tempo vi sfidiamo ad approvare l’elezione diretta del capo dello Stato prevedendo che venga sottoposta in ogni caso al referendum confermativo anche se venisse approvata con la maggioranza dei 2/3 e stabilendo che entrino in vigore dopo un certo lasso di tempo per dare tempo al Parlamento di definire i contrappesi”. Lo ha affermato il vicepresidente vicario dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, nel corso delle dichiarazioni di voto finali sul disegno di legge di riforma costituzionale. “La nostra mano – ha concluso – è tesa ma in caso di rifiuto ci rivolgeremo all’opinione pubblica e a quel punto nessun Aventino metterà al riparo il Pd dallo spiegare perché il popolo sovrano non può eleggere il proprio presidente”.

“Non è per propaganda né tantomeno per un capriccio che il Pdl ha portato avanti le riforme”, ha poi affermato Quagliariello, nel corso delle dichiarazioni di voto finali sul disegno di legge di riforma costituzionale. “Noi – ha aggiunto – non abbiamo stravolto alcunché. Non siamo immuni da errori, non facciamo comizi ma andarsene dall’aula ha significato fuggire dalla realtà. Noi ci impegnamo a far sì che questa tappa di avvicinamento al traguardo di uno Stato forte non vada sprecata: oggi al Senato c’è stato il fischio di inizio, la palla passa alla Camera con l’intenzione di non lanciarla in tribuna”.