Roma, 24 lug. (LaPresse) – Il Senato, con i voti di Lega, Pdl e CN, ha dato il primo via libera al semipresidenzialismo. L’aula ha infatti approvato, per alzata di mano, l’emendamento all’articolo 9 del testo delle riforme costituzionali che prevede l’elezione diretta a suffragio universale del presidente della Repubblica. “Il Presidente della Repubblica è eletto a suffragio universale e diretto. Sono elettori tutti i cittadini che hanno compiuto la maggiore età”. Così recita il testo dell’articolo presentato da Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello e appena approvato dal Sanato, che va a modificare l’articolo 94 della Costituzione.
L’emendamento, a firma del capogruppo Pdl Maurizio Gasparri e del vice Gaetano Quagliariello, per l’elezione diretta del Capo dello Stato, è passato mentre Pd e Idv non erano in aula perché, in segno di protesta, hanno abbandonato i lavori. Il gruppo Per il terzo Polo Api-Fli si è astenuto. Regge quindi l’asse Pdl-Lega sulle riforme costituzionali.
Inoltre è stato dato il via libera anche alla norma per cui non sarà più il presidente della Repubblica a presiedere il Consiglio superiore della magistratura. Lo prevede l’emendamento all’articolo 9 del testo delle riforme costituzionali che prevede l’elezione diretta a suffragio universale del capo dello Stato appena approvato dal Senato. A presiedere il Csm, così prevede l’emendamento all’articolo 11 del testo sulle riforme costituzionali approvato subito dopo, sarà il primo presidente della Corte di Cassazione. La norma prevede anche che faccia parte di diritto del Csm il procuratore generale presso la Corte di Cassazione.