Roma, 24 lug. (LaPresse) – Il governatore della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo ha confermato che si dimetterà dal suo incarico il 31 luglio e ha negato con forza che la sua amministrazione regionale sia in default. Lo ha ribadito a conclusione dell’incontro a Palazzo Chigi col premier Mario Monti sui conti della Regione. Per Lombardo, quindi, dimissioni dopo aver completato la spending review regionale. Assieme al presidente della Regione Siciliana, all’incontro erano presenti anche i vertici amministrativi regionali e i dirigenti dei settori di maggior peso economico, gli assessori all’Economia e alla Sanità della giunta regionale, e il ragioniere generale della Regione. Per il governo, all’incontro oltre al premier hanno partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, e il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca.

“Mi dimetto il 31 luglio, si andrà al voto, a Dio piacendo, il 28-29 ottobre”, confermando il suo intento di lasciare palazzo dei Normanni a fine luglio e non prima, come era stato paventato nelle ultime ore. Per Lombardo l’ipotesi di commissariamento del governo regionale “non è mai stata in campo”. “Abbiamo concordato – spiega Lombardo – che nei prossimi mesi, da qui alle elezioni non ci saranno sprechi. Qualcuno temeva spese pazze, ma non sarà così, niente di niente”.Per Lombardo “quella del fallimento è stata una grande balla. La Regione Sicilia ha conti solidi e finanza sostenibile, ha un debito che ammonta al 7% del Pil, ma che ha sempre onorato. La Sicilia paga i suoi debiti”. “Ha una criticità che si chiama liquidità”, ha aggiunto il governatore della Sicilia. “Oggi lo Stato ci ha sbloccato 240 milioni per la sanità”, ha aggiunto.

“Abbiamo concordato con il governo di avviare una collaborazione forte perché lo Stato sappia quello che fa la Regione, e la Regione si possa avvalere dell’aiuto dello Stato”, ha affermato Lombardo. “Stiamo lavorando con il ministro Barca – ha poi sottolineato – per accelerare sui piani per l’utilizzo dei fondi dell’Unione europea perché eravamo una delle regioni più indietro sull’impiego dei fondi strutturali e negli ultimi mesi c’è stata una accelerazione e abbiamo avviato tavoli di collaborazione che saranno potenziati”.

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