Grasso: Nessuna pressione dal Quirinale

Roma, 17 lug. (LaPresse) – “E’ questione giuridica, il nostro ordinamento non prevede una norma specifica quindi la questione è affidata alla Consulta”. Così il procuratore generale antimafia, Pietro Grasso, a margine di un’audizione alla Camera, in merito all’uso delle intercettazioni nei confronti del Quirinale. “Il capo dello Stato – prosegue Grasso – non può essere intercettato, è un fatto assodato”.

“I magistrati di Palermo hanno agito in buona fede, secondo come ritenevano fosse giusto applicare la legge. Ora la questione è in buone mani, deciderà la Consulta” ha aggiunto Grasso. Dal Quirinale “sono stato chiamato a dare contezza della mia funzione istituzionale di coordinamento, non ho subito alcuna pressione e neanche i magistrati di Palermo hanno subito pressione, come dichiarato fin dall’inizio” ha proseguito Grasso.