Roma, 17 lug. (LaPresse) – Il Ministero della Difesa italiano esprime il proprio totale disappunto per la decisione del tribunale di Kollam, riunito in session court, di non accogliere la richiesta avanzata dalla difesa di Latorre e Girone di ottenere la traduzione degli atti giudiziari del procedimento a loro carico. Atti scritti in parte in malayalam (dialetto dello Stato di Kerala) e a mano; altri in inglese. E’ quanto reso noto dal Ministero della Difesa in una nota.
“In tal modo – spiegano dal Ministero – gli accusati conosceranno gli atti processuali unicamente in sede dibattimentale ed in frammentato. Una scelta che va contro il diritto universalmente riconosciuto di poter aver accesso agli atti processuali tradotti nella lingua degli imputati”. Secondo il Ministero, viene così impedito il legittimo esercizio alla difesa da parte di Latorre e Girone: principio base di ogni Stato di Diritto. “La scelta operata dal tribunale di Kollam rientra incomprensibilmente nel reiterato tentativo di impedire quello che, per le leggi ed i trattati internazionali, è considerato il ‘giusto processo'”, aggiungono ancora dal Ministero, che fa sapere che il 19 luglio, in occasione dell’audizione presso la Corte Suprema di Nuova Delhi per la decisione sulla giurisdizione del caso, l’Italia reitererà la richiesta di sospensione del processo.