Roma, 12 lug. (LaPresse) – “Ringrazio fin d’ora tutti i colleghi della Rai con l’auspicio di poter lavorare insieme in un clima di serenità e di fattiva collaborazione”. Lo ha scritto in una nota la neopresidente della Rai, Anna Maria Tarantola. “Nell’affrontare questo impegnativo e delicato incarico – ha spiegato – ho ben presente la speciale natura dell’azienda Rai che le viene dall’essere anche servizio pubblico, condizione questa che richiede una particolare cura alla qualità del prodotto, alle competenze, alla cultura. Intendo esercitare tale mandato con equilibrio, indipendenza e trasparenza”.
Nel pomeriggio, la nomina di Tarantola alla presidenza ha ottenuto il parere favorevole dalla commissione di Vigilanza. I voti favorevoli sono stati 31, una scheda è risultata nulla e 2 sono state quelle bianche. I parlamentari dell’Italia dei valori e della Lega, come avevano preannunciato, non si sono presentati al voto. Dopo le polemiche sollevate nei giorni scorsi dal Pdl, oggi è stata ratificata la nomina dell’ex vicedirettore della Banca d’Italia Anna Maria Tarantola a presidente dell’azienda di viale Mazzini. Il presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli, dopo il via libera della commissione ha detto che “da oggi la Rai e il servizio pubblico sono una realtà diversa”.
Zavoli ha aggiunto che “per legittimare ogni aspetto strutturale della nuova governance potrebbe occorrere una seconda fase, quando la Vigilanza sarà tenuta a proseguire il proprio compito istituzionale indirizzando l’iter del processo rifondativo”. Dopo le polemiche sulle deleghe, Mario Landolfi (Pdl) ha affermato che “non c’è stata nessuna trattativa. Il principio da rispettare è quello del pluralismo, e ci sono anche delle sentenze della Corte costituzionale. Dopo il voto sulla Tarantola ragioneremo su come opererà il cda e procederemo ad alcune audizioni”. Invece Paolo Gentiloni (Pd) si augura “i giochi siano finiti e che possa essere resa nuovamente operativa l’azienda Rai”.
Mentre Rao dell’Udc ha dichiarato che il tema delle deleghe non è stato affrontato, perché riguarda il consiglio di amministrazione. Poi, se il cda deciderà di andare avanti su questa strada, “la commissione darà il suo parere”.
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