Fornero: Il lavoro non è un diritto

Roma, 27 giu. (LaPresse) – “Stiamo cercando di proteggere le persone, non i loro posti. L’attitudine delle persone deve cambiare: il lavoro non è un diritto, va guadagnato, anche attraverso il sacrificio”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in un’intervista rilasciata al Wall Street Journal. Subito si sono scatenate le polemiche. “Questo governo – ha detto il leader dell’Idv Antonio Di Pietro – non si smentisce proprio mai. Ha figli e figliastri. I figli sono le banche, a cui regalare o prestare, a tassi agevolati, miliardi e miliardi. Sono i pensionati d’oro a cui non deve essere tolto un euro, sennò ci restano male, sono i corrotti che, grazie alla legge di Monti e della guardasigilli Severino, avranno d’ora in poi la vita ancora più facile. I figliastri sono quei cittadini che stavano per andare in pensione e invece ci andranno con anni di ritardo, mentre alcuni di loro, gli esodati, non sanno come tirare a campare fino a quel momento. Sono i lavoratori che, se per caso leggessero il Wall Street Journal di oggi, scoprirebbero che dal giorno alla notte hanno perso anche il diritto formale al lavoro

Ancora più dura la Lega: “Il lavoro è un diritto. Il ministro Fornero ha giurato sulla Costituzione o su Topolino?”, si è chiesto il senatore del Carroccio, Gianvittore Vaccari. “Napolitano richiami al suo dovere il ministro del Lavoro”, ha aggiunto, concludendo che “la Fornero ha dimestichezza con troppi testi ma con pochi luoghi di lavoro”.

Intanto proprio oggi la mozione di sfiducia alla Fornero è stata calendarizzata: approderà in aula alla Camera martedì 3 luglio nel pomeriggio e sarà votata mercoledì mattina. Al Senato invece la prossima settimana la conferenza dei capigruppo dovrà stabilire quando inserirla nel calendario dei lavori. Mentre nel pomeriggio c’è stato un breve incontro a palazzo Chigi, secondo quanto si apprende, tra il presidente del Consiglio, Mario Monti, e la Fornero.