Trattativa Stato-Mafia, l’ira di Napolitano

Coppito (L’Aquila), 21 giu. (LaPresse) – È stata condotta in questi giorni “una campagna di insinuazioni e sospetti sul presidente della Repubblica e i suoi collaboratori, costruita sul nulla”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interpellato dai giornalisti a margine delle celebrazioni del 238esimo anniversario della fondazione del corpo della Guardia di Finanza a Coppito, in merito alle polemiche che hanno investito il Quirinale sulla presunta trattativa Stato-mafia all’inizio degli anni 90. Il Capo dello Stato ha parlato anche di “interpretazioni arbitrarie e tendenziose”.

“Si sono riempite pagine di alcuni quotidiani – ha proseguito il capo dello Stato – con le conversazioni telefoniche intercettate in ordine ad indagini sia in corso sugli anni della più sanguinosa strage di mafia, 1992-93, e se ne sono date interpretazioni arbitrarie e tendenziose e talvolta persino versioni manipolate”. “Ma – ha aggiunto Napolitano – tutti coloro che sono intervenuti e stanno intervenendo, avendo conoscenza del diritto e delle leggi dando una lettura obiettiva dei fatti, hanno ribadito la assoluta correttezza del comportamento della presidenza della Repubblica, ispirato soltanto a favorire la causa dell’accertamento della verità anche su quegli anni”.

“I cittadini possono essere tranquilli che terrò fede ai miei doveri costituzionali” ha detto ancora Napolitano. “Io – ha sottolineato il presidente della Repubblica – ho reagito con serenità e con massima trasparenza disponendo anche che fosse reso noto il testo di una lettera riservata al procuratore generale di corte di cassazione. Io continuerò perché è mio dovere e mia prerogativa ad operare affinché vada aventi nel modo più corretto e più efficace anche attraverso il necessario coordinamento della magistratura”. “I cittadini – ha concluso Napolitano – possono essere tranquilli che terrò fede ai miei doveri costituzionali”.

Realizzare una legge sulle intercettazioni “è una scelta che spetta al Parlamento ed è per la verità una scelta da molto tempo all’attenzione del Parlamento. Se è da tanto tempo all’attenzione del Parlamento vuol dire che si tratta di una questione che meritava già da tempo di essere affrontata e risolta sulla base di una intesa, la più larga possibile” ha aggiunto Napolitano.