Milano, 8 giu. (LaPresse) – A testimoniare in aula al processo Ruby, questa mattina, è stata Barbara Faggioli. La bionda soubrette sarda si è presentata con tanto di zeppe vertiginose, jeans attillati, giacca nera di pizzo e al collo una collana tennis di brillanti, dono di Silvio Berlusconi. Per tutta la mattinata la Faggioli, tra le più assidue frequentatrici delle feste del Cavaliere, interrogata dal pm Antonio Sangermano, ha fornito un quadro ben diverso rispetto a quello tracciato da altre ospiti del Cavaliere sentite nelle scorse udienze del processo Ruby. Da Berlusconi la Faggioli ha ammesso di aver ricevuto “solo aiuti economici” quando il suo lavoro di modella e soubrette non le permetteva di pagare tutti i conti. Berlusconi “mi diceva di abbandonare questo mondo effimero e di tornare a studiare”, ha aggiunto la ragazza, spiegando che il Cavaliere per lei era “come un buon padre”. Quanto al gioiello che indossava, Faggioli ha detto che si trattava di “uno dono per il mio compleanno” e che Berlusconi era solito “regalare gioellini alle signore, per galanteria, come agli uomini regala le cravatte”. La soubrette ha anche detto di esser stata presente ad una cena in cui c’era anche Ruby, che agli ospiti di Arcore ha raccontato “che aveva 24 anni, era egiziana e che il padre al maltrattava” e “le aveva preso i vestiti” e di aver scoperto che la giovane era minorenne e marocchina solo nel “settembre o ottobre del 2010”, dopo che Ruby era stata trattenuta in Questura a Milano. A rivelarle l’informazione, dice al soubrette, è stata Nicole Minetti, di cui dice di essere ancora amica “anche se in questo periodo non ci sentiamo perchè abbiamo litigato”. Per la Faggioli c’era in programma una carriera politica proprio a fianco della consigliera regionale del Pdl, che a volte accompagnava al Pirellone. Con la Minetti, Faggioli frequentava anche i seminari politici del Pdl. Le due ragazze parlavano in codice tra loro degli aiuti economici che Berlusconi elargiva alle sue amiche: 1000 euro erano definite “un paio di scarpe” e Berlusconi, nelle loro telefonate, veniva chiamato “Betty”.