Caso Ruby, Ghedini-Longo: Nessuna norma per evitare processo

Milano, 1 giu. (LaPresse) – “Leggiamo su alcuni quotidiani che la riunione odierna dei gruppi parlamentari Pdl sarebbe stata fissata per consentire il rinvio dell’udienza del processo cosidetto ‘Ruby’ in corso a Milano. L’ipotesi è palesemente risibile”. Lo hanno scritto in una nota i legali del leader Pdl Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Pietro Longo. “Dall’inizio dell’anno si sono celebrate a Milano nei confronti di Silvio Berlusconi oltre 50 udienze nei vari processi e 13 in quello Ruby”, aggiungono i due avvocati e parlamentari Pdl. “Trattasi di un numero straordinario – proseguono i due legali – che non ha precedenti, e che ben fa comprendere la situazione. Nessun impedimento è mai stato addotto da Berlusconi, mentre in alcuni casi quali difensori si è concordato uno spostamento di data per impegni non rinviabili con recupero dell’udienza in data subito successiva”. “In pratica, tolti i festivi, si è tenuta un’udienza ogni due giorni. Neppure con imputati detenuti – sottonineano Ghedini e Longo – si è mai visto ritmo simile. Ma di questo nessun quotidiano scrive. Nel caso di specie si è trattato della richiesta di un breve rinvio alla settimana successiva, precisamente all’8 giugno, con sospensione della prescrizione che peraltro maturerà fra moltissimi anni ovvero nel 2025”. “Ipotizzare quindi una strategia dilatoria di una settimana – spiegano i due avvocati – è ovviamente destituito di ogni fondamento. Si consenta altresì, nell’occasione, di affermare che anche tutte le illazioni sulla cosiddetta norma ‘salva-Ruby’ sono parimenti frutto di fantasia giornalistica”. “Con l’attuale formulazione della norma dopo le chiare dichiarazioni dei funzionari di polizia che hanno escluso categoricamente qualsiasi comportamento antigiuridico da parte del presidente Berlusconi ogni modifica sarebbe perfettamente inutile poiché già oggi si potrebbe pervenire ad una piena assoluzione sul punto”. “Le modifiche proposte, che peraltro pervenivano da parte politica non certamente vicina al presidente Berlusconi, non hanno quindi nessuna correlazione con il processo in corso e quali difensori non ne auspichiamo affatto l’introduzione ritenendo che l’assoluzione del presidente Berlusconi – concludono – debba a breve intervenire sugli attuali presupposti di legge”.