Bergamo, fischi a Monti. Lega: Basta tasse

Bergamo (LaPresse) – Non sono mancati fischi e contestazioni al presidente del Consiglio Mario Monti che questa mattina ha preso parte alla cerimonia del giuramento di fedeltà alla Repubblica degli allievi ufficiali della guardia di finanza a Bergamo. Cori di dissenso e fischi sono arrivati da una decina di persone tra il pubblico che assisteva alla cerimonia militare in piazza Vittorio Veneto. I contestatori hanno cercato di interrompere Monti gridando parole come “Buffone, buffone” e “Vergogna, vergogna” e hanno mostrato striscioni con scritto “Mario -Netta” e “Mette le bombe per fermare il dissenso” e “A.B.A.B”. Il cielo di Bergamo è stato sorvolato anche da un piccolo aeroplano con dietro una striscione che recitava “Basta tasse, basta Monti. Lega Nord”. Una manifestazione composta da un centinaio di antagonisti e organizzata da diverse sigle della sinistra extraparlamentare è partita dalla stazione di Bergamo e ha sfilato per le vie principali della ‘città bassa’ scandendo slogan contro il governo e lanciando fumogeni. Le forze dell’ordine hanno impedito ai manifestanti di fare irruzione in piazza Vittorio Veneto, e sono riuscite ad evitare tensioni. Non sono mancate le risposte da parte del presidente Monti, che nel suo discorso si è rivolto soprattutto ai cadetti della gdf ma anche, alzando il tono della voce, ai contestatori. Anche se “i cittadini dell’Italia settentrionale e lombardi” possono essere “penalizzati” da “sacche di evasione che si annidano, forse, in altre parti del paese”, Monti ha tenuto a dire che non si possono risolvere i problemi con “superficiali istanze separatiste”. Una frase che sembrava rivolta al Carroccio.

Sul tema dell’evasione fiscale, Monti ha poi voluto precisare che “la lotta all’evasione non si fa con parole vacue e gesti di protesta”. Poi, rivolgendosi agli allievi ufficiali della guardia di finanza, Monti ha detto di essere legato, come i cadetti, “ad uno dei vincoli piu’ solenni che ci siano nella nostra Repubblica che e’ quello di proteggere l’interesse di tutti, anche di coloro che non hanno la possibilita’ e la forza di farsi sentire”. E ha ricordato che “chi si impegna per la legalità e il rispetto della legge non è contro i cittadini ma al loro fianco, al loro servizio”. Il presidente del Consiglio ha anche tenuto a ricordare i servitori dello Stato, come il giudice Giovanni Falcone, la moglie e collega Francesca Morvillo, il giudice Paolo Borsellino e gli uomini delle loro scorte, che hanno sacrificato le loro vite per la lotta contro l’illegalità. Dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, ha aggiunto Monti “la capacità dello Stato di reagire alla violenza e alla criminalità. Sul sangue di quelle vittime la Repubblica Italiana, ha moltiplicato i suoi sforzi, tanto che oggi tutti i capi mafia sono all’ergastolo, tranne uno”. Infine sulla crisi, Monti ha detto che occorre un “rilancio economico a livello europeo senza farsi prendere dallo sconforto” e che “le soluzioni non vanno cercate nel vociare ma cercando di meditare”. Al termine della cerimonia, Monti è ripartito per Roma, saltando il tradizionale saluto alle autorità cittadine all’Accademia della guardia di finanza.