Brindisi, 19 mag. (LaPresse) – Dolore, orrore e prudenza. Sono queste le parole espresse dalle istituzioni per commentare l’attentato avvenuto questa mattina davanti all’istituto Morvillo Falcone di Brindisi, dove è esploso un ordigno che ha ucciso una studentessa e ne ha ferite altre 8, delle quali una in condizioni gravissime. Per il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, si tratta di “un barbaro attentato” e ha richiamato il Paese “alla vigilanza e al fermo e concorde contrasto nei confronti di ogni focolaio di violenza eversiva”. Il presidente ha, inoltre, considerato “significativa la forte e spontanea mobilitazione della città più colpita e la reazione combattiva e determinata manifestatasi prontamente in tante realtà del paese alla violenza e alla minaccia di qualsiasi matrice”. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, a Camp David per partecipare ai lavori del G8, ha detto di “seguire da vicino” l’evoluzione della vicenda, definita “un atto di inciviltà senza precedenti”. Il premier ha disposto l’esposizione delle bandiere a mezz’asta per oggi e per i prossimi tre giorni in segno di lutto. Sia Monti sia Napolitano hanno telefonato personalmente al sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, al quale hanno espresso i loro “più profondi sentimenti di cordoglio”.

Tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia il governatore della Puglia, Nichi Vendola, che ha definito “barbari” gli autori dell’attentato. In una lettera indirizzata agli studenti e alle studentesse della regione, il presidente della Puglia ha parlato di “una violenza sacrilega” che “spacca il cuore della scuola, oltraggia le famiglie, porta terrore, si innalza sulle vette della barbarie e contempla il proprio scempio” e ha invitato tutti i giovani a rispondere a “questo orrendo crimine” coltivando “la vita”, curando “la libertà e la bellezza” e usando “la cultura come l’antidoto al degrado morale che partorisce la violenza”. E agli studenti si è rivolto con una lunga lettera anche il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, per il quale “colpire da vigliacchi una scuola” è come “colpire l’Italia intera”. “Immagino – scrive il ministro – vi siano dentro di voi sentimenti come dolore e rabbia: non abbiate paura di averli. Oggi sono naturali. Solo vi dico e vi chiedo di non cedere ad essi, pensando di essere soli. Non lo siete”.

L’impegno di tutte le istituzioni è stato ribadito da ogni parte. “Lo Stato è compatto, molto vigile – ha detto il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri – Siamo attenti a tutto e c’è un forte impegno”. Per il presidente del Senato, Renato Schifani, si è trattato di “un atto criminale di gravità inaudita sul quale occorre fare al più presto piena luce, assicurando subito i responsabili alla giustizia” e per quello della Camera, Gianfranco Fini, “la volontà assassina che ha prescelto, con logica disumana, ragazzi inermi come bersaglio di un folle e vile disegno richiama su di sé la condanna più ferma di tutti gli italiani. Nessuno sforzo deve essere risparmiato per individuare e punire i responsabili”. “Profonda indignazione e sdegno” anche dall’Associazione nazionale magistrati che esprime “ferma condanna per un gesto palesemente diretto a scardinare la civile convivenza e i valori fondanti di cui vive la nostra democrazia”.

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