Monti: Pagare tasse è un dovere

Roma, 17 mag. (LaPresse) – “Pagare le tasse è un dovere. Poi possiamo e dobbiamo discutere su come ridurre la pressione fiscale, cercando di colpire le categorie meno facilmente rintracciabili”. E’ da questo assunto, che il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha illustrato nel corso l’incontro con il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, e i vertici di Equitalia che il governo si mette a lavoro sulla strada dell’equità di una parte del sistema fiscale, che in questi giorni è stata al centro di atti di violenza da parte dei cittadini che si sentono vessati. Le ricette individuate sembrerebbero l’innalzamento a 20mila euro del tetto di debito nei confronti dell’Agenzia dell’Entrate per l’iscrizione d’ufficio dell’ipoteca sulla casa (la soglia attuale é fissata a 8.000 euro, ndr) e la riduzione dell’agio contenuto nelle cartelle esattoriali di Equitalia, attualmente al 9%. L’obiettivo di questo, spiega Monti, è quello di “costruire insieme un nuovo rapporto tra il cittadino e il fisco dove il fisco deve diventare sempre più efficace e sempre meno intrusivo”. “Un’operazione – ha aggiunto Monti – che ci vede tutti impegnati, ad ogni livello, a rendere le tasse accettabili, nell’ottica di un contributo che il cittadino dà per il bene comune, per la collettività”. Perché, ha spiegato il professore, “se tutti pagassimo il dovuto tutti pagheremmo meno e avremmo servizi pubblici migliori”.

“Sappiamo bene quanto siano acuti i sacrifici che oggi vengono richiesti ai cittadini ma sappiamo anche che, senza uno sforzo collettivo a cui tutti devono partecipare in base alle proprie possibilità, metteremmo a rischio la nostra economia e la base stessa della convivenza civile”, ha sottolineato il premier che, nel corso dell’incontro, durato poco più di mezz’ora, ha ribadito “il sostegno incondizionato del governo” ai dipendenti di Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate, impegnati in un “compito difficile che non gode abitualmente di grande popolarità, dato che a nessuno piace pagare le tasse, ma che svolgete con senso di responsabilità e imparzialità. La fase di crisi economica rende il vostro lavoro ancor più difficile e delicato”.”Il governo – ha sottolineato ancora Monti – si è impegnato e si sta impegnando anche per rendere sempre più trasparente, chiaro, quindi non arbitrario il rapporto con il fisco” e, per questa ragione, ha “voluto creare un filo diretto tra il cittadino e l’Agenzia delle Entrate attraverso l’invio telematico dei corrispettivi e del conto corrente dedicato all’attività lavorativa” con l’obiettivo “di favorire la trasparenza e di promuovere la comunicazione della base imponibile con la possibilità di beneficiare di diverse semplificazioni amministrative” e mettere a punto “quindi un fisco più prevedibile, efficace e più semplice”.

Un fisco che il cittadino percepisca in maniera diversa, meno aggressivo e invasivo, più equo e attento alle difficoltà dei singoli contribuenti e che di conseguenza non sia invogliato ad evadere.”La lotta all’evasione fiscale ha costituito un punto cardine del programma del governo”, ha sottolineato il premier ricordando le norme introdotte con il Salva Italia, l’istituzione della task force sul fisco e i nuovi provvedimenti per dare più incisività all’operato delle Agenzie fiscali e alla delega fiscale. “Tutto questo – ha proseguito – tenendo sempre ben presente il concetto di equità e di proporzionalità. La lotta all’evasione fiscale non tocca chi già paga le tasse, ma è rivolta contro chi non la ha mai pagate. L’obiettivo deve essere di colpire le aree dove c’è un fenomeno diffuso di evasione fiscale”.