Roma, 12 mag. (LaPresse) – Il Partito democratico, “dall’Ulivo in poi”, è stato “indebolito” da “un virus” el suo interno “ci sono troppi galli, convinti che il sole sorga solo quando cantano loro”. Il capogruppo del Pd alla Camera, intervistato dal Corriere della Sera, commenta così le dichiarazioni del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che ieri aveva annunciato di voler chiedere al segretario Bersani le primarie “senza inventarsi alibi”. E se il leader del partito gli aveva fatto sapere di non avere “la testa” per pensare ora alle consultazioni per legittimare il prossimo candidato premier, Franceschini rincara la dose e chiarisce: “Le primarie per scegliere il segeretario del Pd ci saranno alla scadenza fissata dell’autunno 2013, dopo le politiche”. Non è ancora chiaro, invece, se quelle per la premiership “servano oppure no”. Di Renzi, il capogruppo democratico alla Camera parla come di “un giovane effervescente, con delle qaulità. Ma non ho capito, francamente – dice – su che linea si candidi a guidare l’Italia, se non su un dato anagrafico di giovinezza, tra virgolette. Mi pare un po’ pochino”. Meglio, per Franceschini, affidarsi alle “mani esperte e rassicuranti” di Bersani.
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