Bologna, 12 mag. (LaPresse) – “Cev aveva un’arma segreta che tutti abbiamo conosciuto: quando lanciava il suo sorriso attorno l’aria si puliva”. Con questa parole il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha voluto ricordare Maurizio Cevenini, consigliere comunale del Partito democratico, che si è tolto la vita mercoledì. La città, questa mattina, si è stretta intorno alla famiglia in sala d’Ercole a Palazzo D’Accursio, dove alle 7 si è riaperta la Camera ardente. Nel suo lungo messaggio rivolto ai familiari di Cevenini e a tutta la città il sindaco Merola ha ricordato come il ‘Cev’, come era affettuosamente chiamato, sia stato “l’esempio del fatto che si possono affrontare gli ostacoli e le fatiche dell’esistenza con una leggerezza intelligente, mai superficiale, cioè con la capacità di tenere a distanza e di saltare le volgarità, le esasperazioni, le faziosità e le dispute di parte”. “Il Cev – ha aggiunto Merola – c’era sempre nelle istituzioni democratiche e tra la gente. Ed era popolare non solo perché era spesso presente ma perché sapeva spontaneamente interpretare il sentimento collettivo”.
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