Roma, 3 mag. (LaPresse) – Momenti di paura per il senatore a vita Giulio Andreotti, ricoverato intorno alle 13.30 di oggi in codice rosso al policlinico Gemelli di Roma per un malore dovuto ad una crisi respiratoria. Dopo i primi attimi di apprensione ad abbassare la tensione sono arrivate le parole della segretaria personale di Andreotti. “Il senatore sta bene, ha ripreso conoscenza e ha anche ringraziato i medici”, ha spiegato. La segretaria davanti al pronto soccorso parla di un Andreotti “che ha anche scambiato battute e ringraziato il personale sanitario”. Nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale sono arrivati tre dei quattro figli di Andreotti. Il quarto, ha spiegato la segretaria, “è negli Stati Uniti e non è il caso che torni”. Anche l’ultimo bollettino della serata del Gemelli è positivo e definisce le condizioni di Andreotti stabili con graduale miglioramento dei parametri cardiorespiratori, ma la prognosi rimane riservata.
Tranquillizzanti anche le parole dei familiari di Andreotti. Il genero Marco Ravaglioli ha raccontato che “non ha mai perso conoscenza. La prognosi resta riservata, ma spero di poter dire che si tratta di una misura precauzionale. Ha una mascherina che lo rifornisce di ossigeno, siamo relativamente sereni”. “Si è sentito male dopo pranzo – ha spiegato Ravaglioli – ha avuto una crisi respiratoria legata a una pregressa bronchite che ha provocato una difficoltà di circolazione sanguigna e un forte rialzo della pressione. Data l’età, la prudenza è d’obbligo e viene mantenuto in terapia intensiva, ma il fatto di averlo visto in condizioni discrete ci tranquillizza tutti”. Il figlio del senatore ha raccontato che è “lucido, parla ed è tranquillo. E’ stata una cosa forte ma si è ripreso. Adesso è sereno”, mentre la figlia Serena si è detta sollevata.
Nonostante il malore non ha perso l’ironia Giulio Andreotti che, a quanto raccontato dai suoi cari, ha scherzato sull’assegnazione della stanza 17 nell’ospedale spiegando che non è scaramantico e ha trovato la voglia anche di ironizzare sulla gaffe di Wikipedia che nella versione italiana aveva dato già morto il senatore a vita. Per pochi minuti, sulla pagina della biografia del 7 volte presidente del consiglio è comparsa la data odierna come quella del decesso a fianco di quella di nascita, il 14 gennaio 1919. L’errore è stato poi cancellato. Andreotti, secondo quanto riferito da un amico di famiglia, avrebbe commentato: “Hanno sbagliato. Speriamo continuino a sbagliare”.
A visitare il senatore a vita è arrivato anche il senatore del Pdl Giuseppe Ciarrapico che all’uscita dal policlinico ha commentato: “Andreotti è un amico affettuoso ed un grande uomo di Stato. E’ una persona formidabile, spero di rivederlo presto al Senato”. Al Gemelli c’era anche il presidente del Consiglio Mario Monti che però non ha fatto visita ad Andreotti, bensì alla moglie Elsa ricoverata qualche giorno fa per una pancreatite.