Caso Lusi, quasi 80 milioni di rimborsi dal 2007, ne mancano ancora 5

Roma, 3 mag. (LaPresse) – “Almeno 79.663.669 euro” di rimborsi elettorali sono confluiti tra 2007 e 2011 sul conto corrente della Margherita presso l’agenzia Bnl del Senato. E’ questa la somma da capogiro messa nero su bianco nell’ordinanza di arresto emessa nei confronti dell’ex tesoriere Luigi Lusi. Dalle casse della Margherita, secondo le indagini della procura di Roma, Lusi avrebbe prelevato almeno 23 milioni di euro, anche se, si legge nel documento del gip, “resta ancora da chiarire la destinazione di alcuni milioni di euro, dei quali almeno 3/4 milioni usciti mediante assegni liberi e a cifra tonda e oltre un milione in contanti”. Insomma ai conti mancherebbero in tutto 5 milioni di euro su cui gli inquirenti sarebbero ancora indagando.

Lusi in associazione con i due commercialisti Mario Montecchia e Giovanni Sebastio (finiti anche loro agli arresti domiciliari, ndr) avrebbero messo su “un’attività preordinata e sistematica di alterazione della contabilità della Margherita, protrattasi negli anni”. I due professionisti, secondo il gip “hanno rivestito un ruolo attivo e determinante nell’intera operazione predatoria, ruolo che non si è limitato alla pur essenziale falsificazione della contabilità, ma che si è esteso a un generale supporto nelle attività collaterali necessarie a Lusi per portare a termine il suo articolato e pianificato programma delittuoso”. Nella richiesta di arresto, che ancora non è arrivata sul tavolo della giunta per le immunità del Senato, la procura di Roma sottolinea anche la totale estraneità della Margherita da qualsiasi quadro associativo.

“Lo spoglio è stato operato da Lusi in un quadro associativo – scrive il gip – che non si identifica nel partito, ma che ha operato in danno del partito”. Tra i protagonisti della vicenda che ha scosso la politica italiana e rimesso in discussione la quantità di denaro pubblico che circola nelle casse dei partiti, quello di Giovanna Petricone, moglie di Lusi da oggi anche lei ai domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere, riciclaggio, appropriazione indebita e trasferimento fraudolento di beni. La Petricone oltre ad aver incassato 3.281.000 euro, soldi confluiti sul suo conto direttamente dalle casse della Margherita, è considerata dal gip una possibile via di fuga per l’ex tesoriere.

“L’ingente provvista accumulata in Canada e l’origine italo-canadese della moglie – si legge nell’ordinanza – che ha mantenuto oltreoceano solidi legami familiari, rappresentano fatti di estremo rilievo ai fini di assicurare che il Lusi non si sottragga alla conseguenze dei gravi reati commessi”.