Napolitano: Momento duro, bene Monti

Roma, 1 mag. (LaPresse) – Parla di un’Italia in recessione, dentro la crisi: di un paese che sta vivendo un “momento brutto”. Ma contemporaneamente elogia le riforme strutturali che il governo Monti sta varando, fa un appello alla coesione e alla responsabilità alle forze politiche e rivolge il suo pensiero ai giovani. Questo il filo conduttore del discorso che Giorgio Napolitano ha tenuto al Quirinale durante le celebrazioni per il Primo maggio. “È un presente duro quello che l’Italia sta vivendo. L’Italia è in recessione senza aver recuperato il terreno perduto nella crisi globale 2008-2009”. Così il capo dello Stato ha iniziato il suo intervento. Poi però ha aggiunto: “Ora l’imperativo è la crescita per i giovani”, ammettendo l’urgenza di riforme strutturali per far ripartire il Paese. E sulle riforme strutturali i suoi toni si sono fatti decisi: “Non c’è alternativa – ha detto – come non c’è alternativa al proseguire con intatta determinazione nell’impegno per il pareggio di bilancio e per un deciso, sistematico abbattimento del debito pubblico”. Poi l’attenzione del presidente è caduta, vista la ricorrenza, sulla riforma del Lavoro. “Auspico – ha detto Napolitano – la sollecita definizione, secondo impegni di calendario, e invito tutte le forze politiche che sorreggono il governo Monti a dare nuova prova del loro senso di responsabilità giungendo a intese conclusive sulla delicata e importante legge sul lavoro”. E sulla questione ha lanciato una stoccata alle parti sociali e alla impasse sul disegno di legge Fornero: “Basta arroccarsi su conquiste del passato – ha tuonato – si devono riformulare le proprie ragioni”. Inevitabile anche il passaggio sull’evasione fiscale, di cui l’Italia soffre. E qui Napolitano ha fatto un appello ai cittadini che “devono esigere il cambiamento da quanti hanno tratto benefici illeciti dal dilatarsi della spesa pubblica e sono venuti meno ad obblighi di lealtà verso lo Stato e la comunità, obblighi come quello fiscale”. E sul tema del fisco il capo dello Stato ha speso parole di elogio nei confronti della ‘spendig review’ che lui considera “un contenimento non più indiscriminato ma selettivo della spesa pubblica”. Davanti a lui, ad ascoltarlo oltre al ministro Elsa Fornero, anche il presidente del Consiglio, Mario Monti e quello dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. A loro si è rivolto quando ha chiesto di affrontare il nodo dei mancati pagamenti pubblici. “Ogni possibile allentamento delle difficoltà in cui versano le imprese in termini di liquidità – ha detto – anche per i mancati pagamenti delle amministrazioni pubbliche, e insieme di accesso al credito a condizioni non gravemente onerose, costituisce certamente oggetto di appropriate decisioni sollecitazioni del governo, in sintonia con il Parlamento”.