Roma, 28 apr. (LaPresse) – “Lo scandalo avvertito dai più di fronte alle frodi perpetrate da esponenti delle classi dirigenti, rivela la crescente percezione dell’urgenza di un’etica pubblica da tutti condivisa e rispettata”. Così il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, nel suo intervento in occasione del convegno ‘Cattolici e società: etica pubblica ed etica privata’, organizzato a Sorrento dal Gran Priorato di Napoli e Sicilia del sovrano militare ordine di Malta. “Se riandiamo alla cronaca e ai dibattiti pubblici di questi mesi e di questi anni – sottolinea il segretario della Cei – osserviamo che troppe prese di posizione tradiscono la voglia di difendersi o di criticare, molto più della ricerca di un giudizio vero sulle questioni in gioco”. “Molti sostenitori della correttezza nei comportamenti pubblici, come gli unici a contare indipendentemente da quelli privati – prosegue – tacciano di moralismo chi si appella alla coerenza personale; d’altra parte, tanti fautori della necessità dell’etica nell’agire anche privato degli attori pubblici non ritengono di doversi curare più di tanto di principi che invece sono da considerare essenziali per la vita della collettività”.