Milano, 27 apr. (LaPresse) – Il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, è indagato nell’ambito dell’inchiesta sulle firme false per le elezioni regionali del 2010, raccolte quando era coordinatore regionale del Pdl. Lo ha reso noto lo stesso Podestà sul suo sito web, precisando che questa vicenda “non ha nulla a che fare con l’attività istituzionale e di amministrazione della Provincia”. Questa mattina Podestà ha ricevuto l’avviso di chiusura indagini assieme all’avviso di garanzia per il reato di falso ideologico.
Il presidente della Provincia di Milano Podestà è indicato nel provvedimento di chiusura indagini sulle firme false raccolte per presentare il listino bloccato del presidente della Regione, Roberto Formigoni, alle elezioni amministrative del 2010, come “il promotore del reato di falso ideologico continuato e pluriaggravato”. Le firme false sarebbero oltre 900 e l’operazione coinvolgerebbe più di 5 persone. Podestà alla vigilia della data entro cui bisognava presentare le liste, avrebbe dato ordine di raccogliere le firme false utilizzando i nomi di coloro che avevano dato il loro appoggio per le elezioni precedenti. Gli inquirenti hanno avuto riscontri sulle responsabilità di Podestà, all’epoca coordinatore regionale del Pdl, dalle dichiarazioni rese da Clotilde Strada, ex segretaria di Nicole Minetti, e responsabile della campagna per la raccolta firme. I pm milanesi avrebbero anche sentito oltre 1000 persone e tra loro ben 926 avrebbero detto di non aver mai firmato.
“Ho ricevuto un avviso di garanzia per la compilazione delle liste elettorali del Pdl del 2010. Come già detto in passato non le compilavo io”, scrive su Facebook Guido Podestà.