Napoli, 24 apr. (LaPresse) – L’amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, risulta iscritto nel registro degli indagati. Secondo la procura di Napoli, che segue l’inchiesta per corruzione internazionale e riciclaggio, si tratterebbe di un atto dovuto dopo le dichiarazioni di Lorenzo Borgogno, ex direttore delle relazioni esterne del gruppo.
Intervistato dal Tg1 Orsi afferma di non avere “mai pagato nessuma somma illegale né alla Lega né a nessun altro. Durante tutto il periodo di amministratore delegato di AgustaWestland e di Finmeccanica non mi è mai capitato di pagare alcunché di illegale”. Accusato di aver pagato una tangente di 10 milioni di euro alla Lega per favorire la sua elezione ai vertici di Finmeccanica, Orsi dichiara che il suo nome faceva parte “di una terna di candidati interni. Ritengo poi che il ministero del Tesoro che ha fatto la scelta l’abbia fatta sulla base della mia esperienza professionale a capo della società con le migliori performances in Finmeccanica”.
L’ipotesi della magistratura, cioè che la tangente deriverebbe da una mediazione per concludere la vendita di elicotteri in India viene smentita da Orsi. “Noi in India – ha detto l’amministratore delegato di Finmeccanica – abbiamo fatto un contratto secondo le leggi indiane che prevedono per le forniture militari di non avere intermediazioni. Quindi non sarebbe stato possibile creare alcuna provvigione”. Finmeccanica, secondo Orsi sta vivendo “male” questa vicenda “perché siamo 70mila dipendenti e tutti i giorni veniamo qui a lavorare per continuare a fare di Finmeccanica un campione internazionale della tecnologia e vediamo il nostro lavoro screditato da illazioni di una persona che peraltro ha lasciato Finmeccanica e che ha avuto comportamenti non coerenti con il nostro codice etico”.