Cassazione: Dell’Utri mediava con la mafia

Roma, 24 apr. (LaPresse) – “Vi è stato un accordo di natura protettiva e collaborativa raggiunto da Berlusconi con la mafia per il tramite di Marcello Dell’Utri”. Così iniziano le motivazione della sentenza della quinta sezione penale della Cassazione, con la quale è stata annullata con rinvio, il 9 marzo scorso, la condanna a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa pronunciata dalla Corte d’appello di Palermo il 29 giugno del 2010. In particolare, i giudici della Suprema Corte, rilevano che l’assunzione di Vittorio Mangano ad Arcore “indipendentemente dalle ricostruzioni dei cosiddetti pentiti è stata congruamente delineata dai giudici come indicativa, senza possibilità di valide alternative”, del suddetto accordo. Dell’Utri “di quella assunzione è stato l’artefice – scrive la Cassazione – anche all’impegno specifico profumo da Cinà”.