Monti: Ottimismo ma no deroghe al rigore

Milano, 21 apr. (LaPresse) – “Non ci sono margini per una deroga al rigore”. Lo ha detto il premier, Mario Monti, in visita al Salone del mobile di Milano, spiegando che il rigore “è qualcosa che deve pervadere il modo di essere di un Paese, ma non è contro la crescita, anzi, la favorirà, ma non nell’immediato”. “Un Paese che per molti anni è stato divergente dalle regole della buona condotta economica e dal buon senso economico – ha aggiunto il presidente del Consiglio – non può facilmente trovare la crescita”. Nonostante questo il premier si è mostrato positivo e ha affermato che “ci sono segni di speranza e ottimismo”.

“In un momento di risorse scarse, la cosa più importante” per chi desidera una casa o una famiglia “è quella di evitare che fra un mese, fra cinque o dieci mesi ci sia un crack finanziario che peggiori le condizioni di ciascuno”. L’obiettivo del Governo, quindi, è quello di trasformare “abbastanza rapidamente, il meccanismo della fiducia”, in “maggiore domanda, maggiore reddito e quindi crescita”. Per Monti se l’Italia oggi “è arrivata sull’orlo del precipizio e la politica ha fatto la cosa strana di chiedere ai non politici di dare una mano”, è perché “in passato” i governi hanno aperto “troppi spiragli”, approvando anche misure “spesso inconciliabili” tra loro. Il capo dell’esecutivo ha poi sottolineato che i 435 miliardi di dollari stanziati dall’Fmi in favore dei Paesi indebitati sono “qualcosa di oggettivamente importante”, ma ancora non si sa “quale sarà la reazione dei mercati e se questo sarà sufficiente. La reazione dei mercati non è sempre prevedibile e non è saggio che chi governa si lanci in previsioni sui mercati”.

Parlando con i giornalisti, Monti ha anche dichiarato che il governo, con un “ministro per la Coesione territoriale”, e non “per il mezzogiorno”, vuole ribadire l’importanza di un Paese coeso, lontano da “una visione padana dell’Italia”. “Per il Sud – ha concluso – abbiamo iniziato a realizzare qualcosa che era rimasto molto nelle menti e non si era tradotto in decisioni e in spesa. Qui sì che stiamo spendendo, abbiamo attivato fondi europei rimasti nel cassetto”. I provvedimenti non riguardano solo il mezzogiorno, ma sono state sboccate “anche per il Nord, cose attivabili ma che restavano non attivate”.