Roma, 20 apr. (LaPresse) – Il nome di Silvio Berlusconi ricompare in giunta per le Autorizzazioni della Camera. L’organo parlamentare presieduto da Pierluigi Castagnetti ha infatti ricevuto due domande di insindacabilità nei confronti dell’ex premier. Una riguarda la sua residenza sarda di Villa Certosa e l’altra una denuncia per diffamazione intentata a Berlusconi dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo. La questione è la seguente: i parlamentari – e Berlusconi è deputato – hanno l’insindacabilità. Il parlamentare non può essere chiamato a rispondere per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle funzioni e non ha nessuna responsabilità penale, civile, amministrativa o patrimoniale per tali attività. Secondo la legge 140 del 2003 la Camera di appartenenza del parlamentare può essere chiamata dalla magistratura a pronunciarsi sul fatto che un determinato comportamento rientri o meno nell’ambito di applicazione della insindacabilità.
Per Villa Certosa, il problema riguarda la contesa tra la Regione Sardegna e Berlusconi, che ha disboscato un’ampia area di verde per la sua residenza. La questione va oltre i duemila metri quadri disboscati per far posto all’agrumeto voluto da Berlusconi, su cui pende già una sanzione amministrativa. Il corpo di vigilanza ambientale della Regione Sardegna ha infatti trovato, durante un blitz lo scorso 31 marzo, un altro ettaro di terreno dissodato, decespugliato e privato della sua vegetazione originaria.
Secondo la procura della Maddalena il presidente del Pdl non ha chiesto alcun permesso per sostituire la macchia mediterranea con una serie di strutture ricreative e ornamentali (tra cui spicca un finto nuraghe) e ha violato così il piano paesaggistico regionale approvato nel 2004 dalla giunta Soru. Reato penale di cui Berlusconi deve rispondere, ma per fare questo la procura ha chiesto alla giunta per le Autorizzazioni di poter superare la prerogativa di insindacabilità di cui gode l’ex presidente del Consiglio in qualità di parlamentare.
Per quanto riguarda invece la denuncia di diffamazione, il pm Robledo contesta a Berlusconi le affermazioni con le quali l’ex premier aveva definito i magistrati milanesi “infami e indegni”, nell’ambito del processo Mills. La causa è sollevata davanti al tribunale di Brescia. Relatore dell’affair Certosa in giunta, Roberto Cassinelli, mentre per quanto riguarda l’altra richiesta trasmessa ai commissari, quella relativa alla denuncia per diffamazione, intentata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo nei confronti di Berlusconi, il relatore sarà Enrico Costa.