Monti: Crescita non tornerà prima del 2013

Roma, 18 apr. (LaPresse) – “Sul piano interno la crescita non tornerà fino al 2013”. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio Mario Monti nella relazione introduttiva al Documento di economia e finanza (Def), oggi al vaglio del Consiglio dei ministri. “La congiuntura internazionale – spiega Monti – come indicato nel programma di stabilità, resta debole e incerta”. “L’Italia ha subito un impatto più forte della crisi e ne esce con molta fatica”. “Il cuore del problema italiano”, ora, ha spiegato Monti, “è come tornare a crescere. Non c’è ragione per accettare che l’Italia sia condannata ad avere una crescita sotto la media dell’Eurozona da oltre dieci anni”. Per Monti, la crisi nasce oltre che da “fattori esterni” all’economia italiana, anche “dal fatto che per lungo tempo non sono state affrontate debolezze strutturali di fondo della nostra economia”.

Intanto “l’Italia – sottolinea il premier – ha messo in sicurezza i conti pubblici e avrà un avanzo primario del 3,9% nel 2013: è uno sprint realizzato con lo sforzo collettivo di parlamento, parti sociali, parte produttiva del Paese oltreché dal Governo, ma molto resta da fare”. Ciononostante, “il debito pubblico ereditato dal passato resta un pesante fardello per l’Italia”. Perciò, conclude, “questo Documento di economia e finanza propone una visione per lo sviluppo del Paese e una direzione di marcia. Mi auguro che offra uno stimolo per alimentare tra le forze politiche, le parti sociali e le autonomie territoriali, un dibattito concreto sulle sfide che attendono il Paese e sulle soluzioni migliori per creare più crescita, più occupazione e più equità”.