Roma, 17 apr. (LaPresse) – Domani è la giornata del Def 2012-2015, il documento di economia e finanza che approda al consiglio dei ministri, con qualche giorno di ritardo. I partiti hanno infatti voluto vederlo già stasera e farselo spiegare da Monti, e quindi l’iniziale presentazione di lunedì in Cdm è slittata di 48 ore. Peccato che così facendo, il documento sia trapelato ed i principali contenuti siano già noti attraverso una bozza prima che il consiglio dei ministri lo approvi. Monti a inizio pomeriggio ha provato a glissare dopo aver votato in Senato l’ok al pareggio di bilancio in Costituzione: “Stime Pil nel Def? Tutto rimandato a domani”.
Invece le cifre principali sono note già da questo pomeriggio e mettono i brividi. Il debito pubblico italiano arriverà al 123,4% del Pil nel 2012. Il Pil invece calerà nel 2012 dell’1,2%, per poi attestarsi il prossimo anno sullo +0,5 per cento. L’andamento del debito pubblico seguirà poi un’inversione di tendenza, scendendo al 121,6% nel 2013 e al 118,3% nel 2014. Il rapporto deficit/Pil si attesterà quest’anno all’1,7% per poi passare allo 0,5%, vicino al pareggio di bilancio, nel 2013. Salirà, ed ovvio dopo la raffica di nuove imposte in arrivo, la pressione fiscale che sarà pari al 45,1% del Pil nel 2012 e al 45,4% nel 2013. Nel 2014, la pressione fiscale sarà pari al 45,3% per poi scendere al 44,9% l’anno successivo.
Aumentano le entrate ma non le assunzioni. Il tasso di disoccupazione in Italia si attesterà infatti quest’anno al 9,3%, con una contrazione dell’occupazione pari allo 0,6 per cento. Questo l’andamento del tasso di disoccupazione per i prossimi anni: 9,2% (2013), 8,9% (2014) e 8,6% (2015). Inevitabile che i consumi delle famiglie italiane caleranno del’1,7% nel 2012. Inversione di tendenza nel 2013 (+0,2%) e nel 2014 (+0,5%). Ma ci sono anche altri effetti derivanti dalla cura Monti: l’avanzo primario supererà il 5% del Pil nel 2014, attestandosi al 5,5 per cento. Questo l’andamento dell’avanzo primario nei prossimi anni: 3,6% (2012), 4,9% (2013), 5,5% (2014) e 5,7% (2015).
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