Milano, 15 apr. (LaPresse) – Dopo Bossi “in ogni caso non verrà un nuovo Bossi”. Lo dice l’ex ministro leghista Roberto Maroni in una intervista al ‘Corriere della Sera’. “Perchè – sottolinea l’esponente del Carroccio – un leader carismatico è per sua natura insostituibile. Verrà un nuovo assetto. E una nuova squadra”. Ma al timone del partito potrebbe non esserci Roberto Maroni. “Se il congresso eleggesse un segretario veneto, sarei l’uomo più felice del mondo”, afferma l’ex titolare del Viminale.

“La Lega del futuro, la Lega 2.0 – continua Maroni – ha bisogno di giovani e per fortuna ne abbiamo: Zaia, Tosi, Cota, Giorgetti. Hanno la stoffa del leader? Non lo so. Valuteremo”. Per Maroni, però, “di sicuro sarà un segretario davvero federale, collegiale, primo inter pares che tenga insieme il partito, se no frana tutto”. “Continuo a ritenere – afferma Maroni – che l’Umberto Bossi che conosco io sia diverso. Non voglio credere che sia cambiato”. “Mi pare impossibile – sottolinea Maroni – che fosse consapevole di quanto accadeva. Se verrà accertato il contrario me ne dispiacerò. In ogni caso, stiamo facendo le nostre verifiche interne per stabilire se, quanto e chi ha sbagliato”.

E la politica della Lega? Per Maroni “l’indipendenza della Padania resterà sempre il nostro progetto, la prospettiva non è affatto tramontata, anzi, il momento è propizio”. E “l’istinto prevalente” è di “puntare sull’identità e andare da soli”. Sulla possibilità di riannodare l’alleanza con il Pdl “al congresso ci sarà da prendere una decisione”, dice Maroni, che sugli scandali in Regione in Lombardia, assicura: “non faremo cadere Formigoni”. Ma aggiunge: “Se poi lui nel 2013 deciderà di andare a Roma noi ci candideremo a governare la Lombardia”.

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