Rosy Mauro: Renzo Bossi? Lasciamogli vivere la sua età

Roma, 14 apr. (LaPresse) – “A Renzo andrebbe consentito di vivere la sua età, senza fingere di star lì a scandalizzarsi”. Lo dice in una intervista al Corriere della sera, riferendosi a Renzo Bossi, Rosy Mauro, la senatrice espulsa dalla Lega. Riguardo al filmato che lo ritrae mentre prende soldi dall’autista, spiega: “Ecco, appunto: le sembra normale quel filmato? No, scusi: io lo conosco, l’autista. E allora le cose sono due: o è impazzito di colpo, oppure dietro quel filmato c’è qualcosa di oscuro”. Per la Mauro si tratta di “un altro passaggio del piano per infangare Umberto” Bossi.

“Fosse dipeso da lui, da lui soltanto – dice – mi avrebbe certamente salvata”. “Maroni – spiega invece Mauro – negli ultimi due anni, ha avuto un comportamento estremamente duro. Tanto duro da essere sospetto. Ogni volta che gli chiedono se ambisce a prendere il posto di Bossi, lui smentisce… Secondo me, però, il suo piano è proprio quello di prendersi la Lega”. “Secondo me – continua – la stupida e meschina e falsissima storia del ‘cerchio magico’, da due anni a questa parte, è stata messa in giro con uno scopo ben preciso: lasciar intendere che l’Umberto avesse bisogno di protezione e di suggeritori, far immaginare insomma che il grande capo non ce la facesse più da solo”.

A proposito delle sue intenzioni circa un eventuale passo indietro, la Mauro spiega: “Non mi sono dimessa per principio. Perché contro di me, a parte qualche vaga intercettazione, non c’è niente”. A questo punto, continua, “dovessi seguire la mia coscienza, non avrei dubbi: resterei al mio posto. Ma non nego di aver preso in esame anche la possibilità di abbandonare la politica”.

“M’hanno accusato di essermi comprata una laurea, ma io non sono laureata, accidenti”, prosegue. La parlamentare spiega di non avere una relazione con il capo della sua scorta Pierangelo Moscagiuro, anche lui, secondo l’accusa, beneficiato di una laurea grazie ai soldi del Carroccio: “Se anche fosse, non ci sarebbe niente di male. Comunque, no: è il mio caposcorta. Punto”.

Le accuse rivolte contro di lei, sottolinea Mauro, sono tutte falsità: i soldi che il partito ha fatto al Sindacato Padano, rappresentano “donazioni che il partito fa al sindacato, sul conto corrente del sindacato. Un anno 70 mila euro, un altro anno 80 mila, l’anno dopo magari 20 mila. Tutto in regola”. E non è stata lei, dice, a intascare i 29mila franchi svizzeri che stando alle intercettazioni avrebbe intascato la “nera”. Questo personaggio, spiega, “credo sia l’infermiera svizzera di Bossi”.