Lega, Maroni: Avevo detto a Bossi di fare attenzione a Renzo

Milano, 10 apr. (LaPresse) – “Gli dicevano cose non vere su di me, sulla Lega, sui soldi, e lui ci ha creduto in buona fede perché, se ti fidi di qualcuno, gli credi. Negli ultimi mesi il nostro rapporto era teso anche perché cercavo di metterlo in guardia, gli dicevo che non era come gliela raccontavano. Ma lui non mi ha dato ascolto, pensava ce l’avessi con loro. Era un gruppo di persone che Umberto aveva intorno, molto vicine, e che a gennaio hanno cercato di farmi fuori. Non ci sono riuscite. Oggi lui ha capito che avevo ragione io e torto gli altri”. Sono le parole di Roberto Maroni a Vanity Fair (in edicola domani) a cui l’ex ministro dell’Interno racconta un passato dominato dal coddietto ‘Cerchio Magico’ e un futuro dove per ‘il Trota’ non c’è posto. E proprio di Renzo, Maroni aveva parlato a Bossi in passato perché “c’erano già stati episodi che dovevano metterlo in allarme. Non gravi come quello che sta venendo fuori, ma i segnali c’erano”.

Per Maroni l’ormai ex segretario del Carroccio “aveva sempre tenuto separato il partito da parenti e amici. E se ora dice: ‘Ai ragazzi dovevo preferire la Lega’ vuol dire che si è reso ocnto dell’errore”. L’ex ministro dell’Interno racconta poi di avere tre figli “che non fanno e non faranno mai politica. Mia figlia è un’insegnante elementare precaria, è una sua scelta. Gli altri due studiano ancora. E tenerli lontano dai riflettori, per me, è una priorità”.