Roma, 5 apr. (LaPresse) – Il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, con una delegazione del partito, ha depositato questa mattina in Cassazione il quesito referendario per l’abolizione dei rimborsi elettorali ai partiti. “Noi riteniamo che si debba tornare a una politica dell’austerità anche all’interno dei partiti – ha spiegato il presidente dell’Idv – e per questa ragione vogliamo passare dalle parole ai fatti, siccome questo parlamento non farà nulla sulla legge sul finanziamento pubblico ai partiti e sulla legge elettorale”. Il leader dell’Idv ha spiegato che punta alla raccolta di un milione di firme e che ha intenziona anche di proporre un referendum che abroghi la legge Gasparri perché “così non c’è autonomia e libertà della televisione”. Di Pietro ha poi criticato l’accordo raggiunto da Alfano, Bersani e Casini sulla riforma elettorale. “Per quanto riguarda la legge elettorale – ha detto – c’è già una legge scritta da un milione e 200mila cittadini e da quella si può e si deve ripartire. Oggi abbiamo provveduto a depositare questa proposta che è totalmente diversa da quella che vogliono fare il trio dell’apocalisse”.
Poi un attacco a Monti e alla riforma del lavoro. “Io e l’Idv – ha spiegato – guardiamo il paese reale al di là di quello che la propaganda luce del regime vuol far credere. Ogni giorno molte persone si suicidano perché non sanno come arrivare a fine mese, ogni giorno c’è un mare di persone che restano senza lavoro. La fotografia reale del paese è totalmente diversa da quella che il governo Monti con l’informazione di regime vuol far credere. Non è vero che il Paese sta migliorando. Siamo in piena recessione e così in disperazione che le persone si stanno suicidando”. “Quello che accuso al governo – ha concluso – è di voler fare una differenziazione sociale troppo forte tra i pochi che stanno bene e i troppi che stanno male. I contadini devono pagare l’Imu ma non le fondazioni bancarie”.