Roma, 1 apr. (LaPresse) – “Non accetto l’ipotesi che Monti fallisca nella sua missione. Io tifo Monti”. Renato Schifani, presidente del Senato, intervistato da Maria Latella su Sky non vede alternative all’esecutivo tecnico, di cui certo non è stato uno sponsor. “Monti è uomo terzo, rispetto ai partiti, e tale resterà” riferendosi ad una possibile discesa in campo del preside della Bocconi, come ‘sognato’ da Giovanni Sartori oggi sul ‘Corriere della Sera’. Venendo all’attualità politica, Schifani non fa sconti a Calearo, ed avanza una proposta choc: “Perché non si può ipotizzare la decadenza di un parlamentare quando è sempre assente in aula, senza motivo? Andrebbe sanzionata con la decadenza”. Come avviene in altri ambiti chiarisce Schifani, e dovrebbe accadere tanto più in politica poiché si tratta di cariche rappresentative. Insomma, per Calearo pagarsi il famoso mutuo salato presto potrebbe essere più difficile.
Sulla riforma del lavoro Schifani da un lato appoggia chi la sta portando avanti, spinto in tal senso dalle opinioni raccolte nel suo viaggio a Bruxelles di questi giorni: “Sostengo il coraggio del ministro Fornero, che porta avanti una misura che l’Europa ci chiede. A Bruxelles vogliono una riforma credibile, e condividono lo schema della riforma proposta da Monti e Fornero”. Ma Schifani si dice al contempo preoccupato per il tema esondati: “Si erano ipotizzate cifre sbagliate, il problema va subito affrontato dal Governo. Le emergenze vanno gestite, magari con una maggiore flessibilità in entrata solo per questa categoria di persone”. Ma quando sarà approvata la riforma? “Siamo pronti a lavorare giorno e notte per far approvare la riforma del mercato del lavoro. A metà maggio potremmo dare il via libero”.
Infine la riforma elettorale. “Io ci credo, Alfano Bersani e Casini hanno individuato un percorso”. Va bene dire no alle “alleanze preventive”, “condivido questa impostazione perché finora mancava coesione politica all’interno delle alleanze”. Ciononostante “la nuova legge elettorale non è la tomba del bipolarismo” ha aggiunto il presidente del Senato. “Ha ragione il presidente Schifani: non c’è un solo bipolarismo possibile. Bipolarismo non vuol dire per forza coalizioni obbligate messe insieme solo per prendere un voto in più degli avversari; può anche significare un sistema che incoraggi le aggregazioni in grandi partiti e attribuisca a chi vince la responsabilità di governare, e dunque un bipolarismo più maturo e compatibile con la situazione reale che si è determinata nella politica italiana con la rottura delle vecchie alleanze” ha commentato Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato.
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