Città del Vaticano, 31 mar. (LaPresse) – La storia di Santa Chiara e San Francesco d’Assisi manifesta la sua attualità “al confronto con le illusioni e le delusioni che spesso segnano l’odierna condizione giovanile. Mai un tempo ha fatto sognare tanto i giovani, con le mille attrattive di una vita in cui tutto sembra possibile e lecito. Eppure, quanta insoddisfazione è presente, quante volte la ricerca di felicità, di realizzazione finisce per imboccare strade che portano a paradisi artificiali, come quelli della droga e della sensualità sfrenata”. Così papa Benedetto XVI in uno dei passaggi della lettera che ha inciato a monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, per l’Anno Clariano indetto in tutta la diocesi in ricordo di Santa Chiara, in occasione dell’ottavo centenario della sua conversione e consacrazione.

“Anche la situazione attuale – scrive il Santo Padre – con la difficoltà di trovare un lavoro dignitoso e di formare una famiglia unita e felice, aggiunge nubi all’orizzonte. Non mancano però giovani che, anche ai nostri giorni, raccolgono l’invito ad affidarsi a Cristo e ad affrontare con coraggio, responsabilità e speranza il cammino della vita, anche operando la scelta di lasciare tutto per seguirlo nel totale servizio a Lui e ai fratelli. La storia di Chiara, insieme a quella di Francesco, è un invito a riflettere sul senso dell’esistenza e a cercare in Dio il segreto della vera gioia. E’ una prova concreta che chi compie la volontà del Signore e confida in Lui non solo non perde nulla, ma trova il vero tesoro capace di dare senso a tutto”.

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