Roma, 30 mar. (LaPresse) – “Una istruttoria con i gruppi parlamentari attraverso incontri bilaterali”, che partiranno lunedì prossimo.
Questo il “metodo” concordato dal ministro della Giustizia, Paola Severino, con i capigruppo della maggioranza che sostengono il governo per arrivare ad un accordo sui temi della corruzione, delle intercettazioni e della responsabilità civile delle toghe. L’intesa è stata raggiunta durante il vertice di questa mattina al Senato.
Un incontro affollato, che è durato poco più di quaranta minuti: un arco di tempo troppo breve per affrontare le questioni di merito, anche perché tra Pd e Pdl le distanze sui temi in questione restano molto profonde e, a scanso di equivoci, la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, ha chiarito che non ci sarà nessun “inciucio”.
“Abbiamo trovato un metodo di confronto”, ha spiegato il ministro Severino al termine della riunione. “Si tratta di riforme epocali – ha precisato – che non possono essere fatte a colpi di emendamenti e subemendamenti ma vanno fatte in maniera concordata. Abbiamo concordato un metodo che, fatti salvi i diritti del Parlamento di discutere, cercherà di arrivare a una soluzione”. “Siamo stati tutti d’accordo su questo”, ha chiosato il Guardasigilli che ha poi tenuto a precisare che quello concordato al vertice “non è un metodo dilatorio” ma “costruttivo e di accelerazione”. “Io sono disponibile a lavorare per l’intera giornata”, ha aggiunto, precisando che “la lotta alla corruzione rimane una priorità del governo” e che resta il suo impegno a presentare alle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia di Montecitorio gli emendamenti al ddl anticorruzione subito dopo Pasqua.
Soddisfatti dell’incontro i partiti di maggioranza, anche se Pd e Pdl non hanno mancato di rimarcare le distanze tra le due parti in tema di giustizia. “E’ stato un vertice positivo – ha commentato il capogruppo del Pdl a palazzo Madama, Maurizio Gasparri – e ha definito sul piano del metodo come procedere. Il Pdl è impegnato nella lotta alla corruzione, su una maggiore correttezza nell’uso delle intercettazioni e sulla definizione, in sintonia con l’Europa, del tema della responsabilità civile dei magistrati. Continueremo a dare il nostro apporto nelle sedi bilaterali e poi parlamentari, affinché queste norme possano con equilibrio essere approvate al più presto”. Gli incontri bilaterali, ha però puntualizzato il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, “hanno il senso di costruire possibilmente delle soluzioni positive” visto che “sul tema giustizia tra noi e il Pd ci sono delle differenze molto profonde”. “E’ stato un incontro di metodo. Non siamo entrati assolutamente nel merito dei tre capitoli che riguardano la giustizia: intercettazioni, corruzione e responsabilità civile dei magistrati. Temi su cui ci sono state le massime distanze tra Pd e Pdl”, ha evidenziato il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini. “Le distanze – ha ribadito l’esponente democratico – sono ancora tutte in campo. Per questo, il percorso in Parlamento sarà trasparente, alla luce del sole, e su nessuno di questi tre argomenti che riguardano la giustizia e lo stato di diritto ci saranno cedimenti da parte del Pd”. Né, tantomeno, ci sarà alcun “inciucio”, ha avvertito Anna Finocchiaro. “Cominciate a cancellare la parola inciucio dal vostro vocabolario – ha detto la presidente dei senatori democratici – perché sarà difficile che si verifichino su questi temi occasioni in cui potrete applicarla”. Sui temi della riforma della giustizia “occorre un dibattito che sia il più approfondito possibile, ci vuole assoluta trasparenza”, ha concluso.
Apprezzamento unilaterale per il ‘metodo Severino’ è arrivato dagli esponenti del Terzo polo presenti all’incontro. “Abbiamo apprezzato molto il metodo inaugurato dal ministro Severino e troviamo giusto e positivo che il Guardasigilli ascolti le forze parlamentari sui temi della giustizia, che sono temi di riforma”, ha affermato il capogruppo di Fli a Montecitorio, Benedetto Della Vedova. “Alla fine degli incontri – ha spiegato – dovrà venire fuori il progetto complessivo di riforma della giustizia”. Una riforma sulla quale per il vicepresidente dei deputati dell’Udc, Gian Luca Galetti “è giusto che i partiti abbiano la stessa disponibilità che hanno mostrato sulle altre riforme”.
Meno entusiasta del clima che si è respirato durante il vertice è parso Franco Bruno, senatore di Api e capogruppo per il Terzo polo in commissione Giustizia a palazzo Madama, che, dopo aver preso parte alla riunione, non ha rilasciato alcuna dichiarazione preferendo affidare a twitter il suo pensiero: “Anche dopo il vertice con il ministro Severino la giustizia resta il terreno ideale per far cadere Monti e votare con le vecchie coalizioni”.