Roma, 29 mar. (LaPresse) – “Siamo in piena seconda recessione e questo trend, se dobbiamo prendere per buone le previsioni, durerà tutto l’anno”. Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, getta benzina sul fuoco della crisi economica e durante l’audizione in commissione Bilancio di Montecitorio, in merito proprio alla crescita del Paese nel 2012, spegne ogni ottimismo, e lo spread a 339 è lì a dargli ragione. Secondo il ministro infatti “dobbiamo agire subito” per invertire la tendenza che vede il nostro Paese “in una situazione di non crescita da molto tempo” dove “non solo non crea posti di lavoro ma rischia di creare ulteriori problemi”. Insomma l’Italia non è ancora fuori pericolo e il fattore “crescita” che dovrebbe rilanciare l’economia tarda a prendere piede.

Non è rosea neanche la situazione per quanto riguarda il credito, spiega l’ex banchiere, “diventato un super-tema perché si è concentrata una serie di cause gravi: la mancanza di liquidità, l’aumento delle sofferenze, le regole bancarie che hanno tolto altro capitale alle banche e si è creato un vero e proprio credit crunch”. E mentre le imprese hanno bisogno di più semplificazioni “l’idea – spiega Passera – è di presentare ogni 2-3 mesi un pacchettone che tocchi la vita delle famiglie ma soprattutto delle imprese, e in particolare delle Pmi. Cento miliardi di indebitamento delle Pmi sono un onere enorme bisogna risolverlo con obiettivi di finanza pubblica e in tempi più veloci di quelli previsti dall’unione europea”, nella pubblica amministrazione il governo spera “nei prossimi 12 mesi, attraverso l’adozione della direttiva e attraverso un primo assorbimento dei pagamenti non fatti dalla pubblica amministrazione, di rimettere in moto una metà dello scaduto, sarebbe in termini di impatto sulla finanza e sui conti economici molto”. E la metà dei debiti scaduti delle Pa è pari a “oltre 50-60 miliardi”.

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