Pizzetti: Privacy violata in lotta evasione

Roma, 13 mar. (LaPresse) – Duro attacco al Governo Monti, ma anche a quello Berlusconi, da parte del presidente uscente dell’Authority per la privacy, Franco Pizzetti. Al centro del discorso fatto in Senato, la scelta di ridurre i poteri del codice per la privacy contenuta sia nel ‘Decreto Sviluppo’ che nel ‘Salva Italia’ per implementare i controlli per limitare l’evasione fiscale. Pizzetti ha spiegato tutto ciò presentando il volume ‘Sette anni di protezione dei dati in Italia’. “Nel 2011 la diminuzione dei provvedimenti, soprattutto di quelli relativi alle persone giuridiche è legata ad un fenomeno specifico che si è verificato l’anno passato. Prima con ‘Decreto Sviluppo’ del 6 maggio e poi il 13 dicembre con il ‘Salva Italia’ si è intervenuti pesantemente nell’impalcatura del nostro codice” ha spiegato Pizzetti. “Nella prima fase si è limitata pesantemente la sua applicabilità alle persone giudiriche, nella seconda fase la si è esclusa completamente” ha constato il presidente dell’Authority. “Abbiamo avuto immediato riscontro degli effetti di questi provvedimenti – ha aggiunto Pizzetti – interrompendo istruttorie in atto e archiviando segnalazioni e ritenere estinti degli atti. Riteniamo che scegliere questa strada sia stato un errore. Nella realtà odierna, e ancora di più in futuro, i dati possono essere archiviati, trattati e incrociati con modalità sempre più sofisticate che possono portarne all’uso in modalità impreviste ed illecite. Finora potevamo assicurare alto livello di protezione, ora non è più possibile”. Dunque, si chiede Pizzetti, se sia operato con “sufficiente ponderazione”.

“Un altro aspetto preoccupante, è la sempre più massiccia richiesta da parte delle strutture che combattono l’evasione fiscale, di poter accedere ai dati personali dei cittadini” prosegue Pizzetti. “Comprendiamo la necessità di tutto ciò – aggiunge Pizzeti – dobbiamo però essere consapevoli che siamo in presenza di strappi forti allo stato di Diritto. E al concetto di cittadino che ne è alla radice. E’ proprio dei sudditi essere considerati dei potenziali mariuoli. E’ proprio dello Stato non democratico pensare che i propri cittadini siano tutti possibili violatori delle leggi. In uno Stato democratico, il cittadino ha il diritto di essere rispettato fino a che non violi le leggi, non di essere un sospettato a priori”. Per questo prosegue Pizzetti, “è importante che questa sia una fase di emergenza dalla quale uscire al più presto, se così non fosse lo spread fra democrazia italiana e le altre democrazie occidentali sarebbe destinato a crescere”. “Sentiamo il bisogno di lanciare questo monito – ha aggiunto Pizzetti – a ogni livello dell’amministrazione, e specialmente in ambito locale, una spinta al controllo e all’acquisizione di informazioni sui comportamenti dei cittadini che cresce di giorno in giorno. Un fenomeno che, unito all’amministrazione digitale, a una concezione potenzialmente illimitata dell”open data’ e all’invocazione della trasparenza declinata come diritto di ogni cittadino di conoscere tutto, può condurre a fenomeni di controllo sociale di dimensioni spaventose”. Dunque “attenzione alle liste dei buoni e dei cttivi – prosegue Pizzetti – attenzione ai bollini, di qualunque colore siano. Le vie dell’Inferno sono lastricate di buone intenzioni”.