Roma, 11 mar. (LaPresse) -“Prolungamento mandato Napolitano o secondo mandato? Non ci sarebbe nulla di incredibile, ma non ne parlo per rispetto del ruolo che ricopro. Napolitano è certamente un politico autorevolissimo e un grande lavoratore”. Lo ha detto il presidente del Senato Renato Schifani, intervistato da Lucia Annunziata a ‘in 1/2h’ su Rai 3. E su “Monti premier dopo il 2013?” Schifani afferma: “Non escludo nulla, un anno è un secolo. Vediamo dove sarà l’Italia nel 2013, vediamo se saremo fuori dal rischio contagio e di default. Vediamo se il nuovo premier dovrà essere analogo a Monti, per avere credibilità davanti ai mercati per evitare una nuova speculazione come quella accaduta nel 2011”. Così Renato Schifani, intervistato da Lucia Annunziata a ‘in 1/2h’ su Rai 3. Per quanto riguarda la riforma elttorale per il presidente di Palazzo Madama “il ‘porcellum’ è da abolire senza dubbio”.
Sul tema delle riforme istituzionali Schifani ha dichiarato: “Credo moltissimo nella riforma della seconda parte della Costituzione. La bozza, che mi è stata fornita in modo informale, e che ho letto è buon compromesso. Si modernizza il sistema di funzionamento del Paese, spero che in una prima lettura in Senato entro l’estate. Solo dopo si potrà lavorare sulla legge elettorale che deve essere correlata a questa riforma”.
Sul futuro politico dell’ex presidente del Consiglio Schifani dice che “Berlusconi non si ricandiderà a premier, ma resta uno dei fondatori del centrodestra, e non ritengo lascerà la politica. Anche perché il consenso su di lui è ancora molto forte. Sarà lui a decidere suo ruolo. Candidato al Quirinale? Non ne parlo”. Su un’ ipotesi di salvacondotto giudiziario per il Cavaliere Schifani la pensa così: ” No, credo nella loro autonomia della magistratura e non credo esistano meccanismi di questo tipo”.
“Sulla responsabilità civile dei magistrati auspico un ampio dibattito in Parlamento. Non va bene che sia entrata nel calderone dello scontro politico. I partiti ragionino”, sostiene Schifani, secondo cui “è giunto il momento che il Parlamento tipicizzi questo reato. Il reato di concorso esterno in associazione mafiosa non è scritto nei codici, va inserito e ne vanno fissati i connotati. Sarebbe un grosso passo in avanti”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata