Roma, 9 mar. (LaPresse) – E’ terminata a palazzo Chigi la riunione del Cisr (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica), convocata ieri d’urgenza dal presidente del Consiglio Mario Monti dopo il fallito blitz che si è concluso con la morte di Franco Lamolinara, l’ingegnere italiano rapito il 12 maggio scorso in Nigeria. Al vertice, durato quasi due ore, hanno preso parte oltre al premier anche il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, quello dell’Interno, Annamaria Cancellieri, della Difesa, Giampaolo Di Paola, della Giustizia, Paola Severino, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà (in qualità di autorità delegata) e i vertici dei servizi segreti: il prefetto Gianni De Gennaro, comandante del Dis (Dipartimento per l’informazione sulla sicurezza), il Generale dei Carabinieri Giorgio Piccirillo, capo dell’Aisi, e il Generale di Corpo d’Armata, Adriano Santini, comandante dell’Aise.
Il rapimento di Franco Lamolinara, 47 anni di Gattinara in provincia di Vercelli, era iniziato nel nord-ovest della Nigeria, vicino al confine col Niger. Da circa dieci anni Lamolinara lavorava in Nigeria per la società di costruzioni ‘Stabilini Visinoni Limited’ ed era impegnato nella costruzione di un edificio della Banca centrale a Birnin Kebbi, capitale dello Stato di Kebbi. I rapitori avevano fatto irruzione nell’appartamento dove vivevano Lamolinara e il suo collega inglese, Cristopher Mc Manus, ucciso anche lui ieri, e li hanno sequestrati senza prelevare un’importante somma di denaro in contanti che si trovava nell’edificio. Da allora sulla vicenda era sceso il massimo riserbo. Lo scorso agosto i due erano apparsi bendati in un video inviato alla sede in Costa d’Avorio dell’agenzia France Press. Alle loro spalle si vedevano 3 uomini armati, Lamolinara e Mc Manus sostenevano di essere stati rapiti da Al Qaeda.
“I due ostaggi sono stati uccisi dai loro rapitori prima che potessero essere salvati” ha detto il premier britannico David Cameron. “I terroristi che tenevano i due ostaggi avevano rivolto minacce molto chiare di assassinarli, incluso un video pubblicato su internet” ha aggiunto. “I nostri pensieri vanno alle famiglie. Questo è un giorno molto drammatico per loro, sono dispiaciutissimo che sia finita in una maniera così tragica e vi chiedo rispetto per le famiglie” ha aggiunto Cameron. Che la vicenda sia stata gestita in modo opaco l’ha chiarito anche il presidente del Copasir, Massimo D’Alema: “Occorrerà chiarire con rigore le circostanze che hanno portato le autorità britanniche a decidere l’operazione militare senza preventivamente informare le autorità italiane, ancorché fosse coinvolto un nostro connazionale. Ci adopereremo affinché sia fatta piena luce sulla vicenda”.
Monti ha chiesto al Presidente della Nigeria Goodluck Jonathan in una conversazione telefonica, ieri sera, di avere al più presto una ricostruzione dettagliata delle circostanze. “Gli autori di questi atti omicidi sono stati tutti arrestati e dovranno affrontare la collera della legge”, ha detto il presidente nigeriano Goodluck Jonathan. I rapitori e assassini di Lamolinara e di McManus sono probabilmente legati a una cellula di al-Qaeda interna al gruppo islamico Boko Haram, organizzazione terroristica attiva soprattutto nel nord del Paese africano protagonista nei mesi scorsi di alcuni attentanti contro alcune chiese cristiane. Lo ha confermato il Foreign office, precisando che i sequestratori non sono però membri della principale fazione della setta islamica. “Sembra che il movimento si sia rafforzato”, ha spiegato la fonte, aggiungendo che “l’anno scorso le capacità del gruppo erano diminuite, soprattutto grazie alle autorità nigeriane, ma adesso si sono raggruppati e pare che abbiano un aiuto esterno”. È la prima volta che il gruppo estremista, il cui nome significa ‘L’educazione occidentale è un sacrilegio’, uccide ostaggi stranieri.