Roma, 9 mar. (LaPresse) – Difesa dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, ma anche protesta contro le politiche della Fiat e di Federmeccanica per l’esclusione dalle rappresentanze sindacali in fabbrica e per la messa in discussione del contratto nazionale di settore. Queste le ragioni che oggi guideranno, a Roma, la manifestazione nazionale indetta dalla Fiom-Cgil, ‘Democrazia al lavoro’, promossa in occasione dello sciopero generale di otto ore proclamato in tutta Italia. Tra le rivendicazioni anche l’ampliamento degli ammortizzatori sociali e la cancellazione dell’articolo 8 della manovra dello scorso agosto che prevede la possibilità di derogare al contratto nazionale in favore di quello aziendale. Le tute blu della Cgil si muoveranno da piazza della Repubblica, alle 9.30, per raggiungere in corteo piazza San Giovanni, dove la manifestazione si concluderà con il discorso del segretario generale, Maurizio Landini. All’iniziativa hanno aderito i no Tav, i movimenti a difesa dell’acqua pubblica, ma anche l’Italia dei valori e Sel, mentre non parteciperanno esponenti del Partito democratico, dopo che la segreteria del partito di via del Nazareno ha deciso di disertare per prendere le distanze dalle posizioni della Fiom e dei no Tav sulla realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione. Oltre a Landini, sul palco, interverrà anche il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, che sostituisce il leader del sindacato, Susanna Camusso, a New York per partecipare a un’iniziativa dell’Onu. E poi spazio al presidente della comunità montana della Val Susa e Sangone, Sandro Plano, al presidente del sindacato dei metalmeccanici della Grecia, Yannis Stefanopoulos, ad un operaio immigrato e ad alcuni lavoratori metalmeccanici di Fiat, Fincantieri e Finmeccanica, oltre che ad alcuni esponenti del mondo della cultura.
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