Torino, 8 mar. (LaPresse) – Il premier Mario Monti lo aveva annunciato il 2 marzo dopo il vertice a palazzo Chigi (“Un’analisi approfondita costi-benefici verrà resa pubblica prossimamente”) e oggi il governo ha pubblicato sul suo sito internet un documento in 14 punti nel quale sono spiegati i motivi che hanno convinto l’esecutivo a portare avanti la realizzazione della Tav. Il governo spiega di aver “riesaminato il progetto con ‘spirito aperto’ e non tenendo conto degli impegni presi dai governi precedenti”. Nella presentazione del progetto si legge che la linea ferroviaria Torino-Lione “costituisce un investimento strategico per il futuro del nostro Paese in termini di maggiore competitività, di abbattimento delle distanze, di prospettive di sviluppo”.
Quanto costerà realizzare la Tav Torino-Lione? E’ questa una delle domande a cui cerca di rispondere il documento. “L’Unione europea – spiega palazzo Chigi – ha finanziato la progettazione e le opere preparatorie della nuova linea Torino-Lione nel 2008 per 671 milioni di euro. Tali impegni sono stati rispettati ed è ora in corso la realizzazione del sondaggio geognostico di Chiomonte”. L’opera ora verrà implementata per fasi. La prima consiste nella “realizzazione prioritaria del tunnel di base e delle tratte di connessione alla linea storica esistente a Susa e S. Jean de Maurienne, comprese le due stazioni internazionali”. Il costo complessivo “ammonta a circa 8,2 miliardi di euro, da ripartire tra i due Paesi. In quanto opera transfrontaliera potrà ottenere la massima percentuale del finanziamento comunitario che arriva fino al 40%. Il finanziamento per l’Italia sarà inferiore ai 3 miliardi di euro”.
Sul nodo cruciale dell’impatto ambientale dell’opera, il governo chiarisce che “c’è stata attenzione alle richieste del territorio”. “Lo dimostra – spiega il documento – il fatto che l’opera sia stata riprogettata ascoltando le esigenze di tutti i comuni interessati, tra cui alcuni direttamente coinvolti da cantieri o da opere in superficie (Chiomonte e Susa)”. Nessun rischio radiottività poi si concretizzerebbe nella realizzaizone della Tav. “In nessuna formazione indagata – spiega Palazzo Chigi – è stata individuata una presenza significativa di uranio e tutte le misure risultano al di sotto della soglie di legge. Allo stesso modo le emissione in radon non presentano potenziale significativo”.
Come segno di attenzione nei confronti delle comunità locali coinvolte dal progetto, secondo quanto spiega il governo, il prossimo Cipe stanzierà 20 milioni di euro, che rappresentano la prima tranche di 300 milioni di euro relativi all’intesa quadro tra Governo nazionale e Regione Piemonte, che dà corpo all’accordo di Pracatinat. Inoltre, sono previsti 135 milioni di euro di opere compensative per il territorio”. Inoltre, il progetto sarà sostenibile sia dal punto di vista energetico sia da quello ambientale.
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