Roma, 7 mar. (LaPresse) – Bufera politica sul ministro della Cooperazione, Andrea Riccardi, ‘colpevole’ di essersi lasciato andare a commenti piuttosto coloriti durante una conversazione con il guardasigilli Paola Severino, intercettata dai presenti, prima dell’inaugurazione di una mostra a Palazzo Giustiniani. Al centro del dialogo il forfait di Angelino Alfano al vertice con il premier Mario Monti, che avrebbe dovuto tenersi questa sera a Palazzo Chigi. “Volevano solo creare un caso”, ha detto Riccardi a Severino, in realtà il Pdl “ha problemi a trovare un accordo sulla legge elettorale”. Secondo Riccardi l’ex partito dell’esecutivo vuole solo “strumentalizzare ed è la cosa che mi fa più schifo della politica, ma quei tempi sono finiti”.

Le parole di Riccardi hanno immediatamente scatenato le reazioni del Pdl, che per bocca di Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, ha chiesto al ministro di “smentire o dimettersi”. “Se al ministro Riccardi facciamo schifo – ha detto il capogruppo dei deputati del Popolo della libertà – può benissimo prendere definitivamente le distanze da noi dimettendosi. In caso diverso metterebbe in evidenza una straordinaria dose di doppiezza e di opportunismo continuando a fare il Ministro con il voto di chi disprezza”. In serata sono arrivate le scuse di Riccardi, che ha parlato di “battute, estrapolate nel corso di una conversazione informale, captate a distanza da alcuni giornalisti e non riportate nella loro interezza né nel loro genuino contesto, tanto da apparire forzate. A tali battute non si può attribuire pertanto alcun valore di giudizio personale. Mi scuso se qualcuno si possa ritenere offeso. Ho sempre avuto con l’onorevole Alfano un rapporto cordiale e sincero”.

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